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Osservazioni volanti

Biennale di Venezia 2015: Jiang Heng , “Highway to Hell (Autostrada per l'inferno)”

A Palazzo Michiel, Strada Nova, Cannaregio 4391/A

Di Eleonora & Cricio

  • I lavori di Jiang Heng riflettono sull'evoluzione che la Cina e la sua società hanno subito nel corso degli ultimi decenni. Quando tutto viene ridotto ad immagine, avviene un corto circuito per cui l'immagine stessa - una bella ragazza, una Barbie, un fiore - non rappresenta semplicemente qualcosa, ma si sostituisce ad essa. Il culto della bellezza, marchio dei tempi moderni, trasforma la verità in menzogna, perché, se da un lato gratifica i sensi, dall'altro nasconde le disillusioni, i sogni e le speranze che avvizziscono.

Salito lo scalone d’accesso, al primo piano appare un grande salone con tante capsule per medicinali in formato gigante, quasi paracarri. Subito il mio pensiero corre all'idea della “pastiglia che risolve tutto”, ma che nella realtà inquina il nostro corpo producendo spesso effetti indesiderati e dannosi.
Questa idea sembra essere confermata dalle due grandi tele che sono appese alla parete: a destra una bimba bella (una “Monogatari”?), sdraiata tra fiori e a sinistra una capsula ripiena di fiori.


Procedendo ecco un altro simbolo della bellezza artefatta e falsa della nostra epoca: “La Barbie”!

Un albero rinsecchito senza foglie ha appeso ai suoi rami delle Barbie, ma ai suoi piedi tante giacciono abbandonate, “morte”, mescolate ai finti petali di fiori; un simbolico passaggio da una bellezza finta e artefatta all'auto distruzione della stessa.


Nella stanza successiva ancora quadri di “Monogatari” tra i fiori, finzione di bellezza e serenità, e a fianco tonchi di bambù dipinti di nero e ricoperti da falsi simboli della femminilità dell'oggi: labbra dipinte, scarpe dai tacchi vertiginosi e ancora fiori.

E questa “Autostrada” arriva finalmente alla conclusione: “L’inferno”


La sala successiva è piena di teche che contengono teschi dipinti con fiori. Sempre i fiori fanno da live motive anche in questa sfilata di Humanae vanitates.

La leggerezza e la gioia delle belle ragazze delle Flowersseries volgono individuare, con la loro falsa verità, il contrasto della condizione giovanile. Mi sembra di capire che la bellezza dei giovani idealizza si contrappone alla difficoltà che i giovani oggi incontrano nella realtà della vita. La difficoltà ad accettare la realtà esiste proprio perché nascono e vengono allevati in una falsa illusione prospettica di bellezza e di successo e per questo poi vanno spesso incontro alla disastrosa frantumazione delle loro illusioni.

I crani, credo, si debbano leggere come un richiamo alla nostra reale fine, che quella che la bellezza falsa tenta di nasconderci.

Questo si può leggere in sintesi nella presentazione della mostra

  • ..." In una società po-stmoderna, l'immagine non imita la realtà, in realtà sostituisce la realtà. Nelle sue opere, “Dreams come true painfully "; "The happy moment of achieving beauty is accompanied by death "; "L'estrema bellezza rende reale in falso"; Jiang Heng sembra narrare il "futuro inquietante" dove la produzione, la bellezza e la distruzione della vita sono i piselli e le carote.

Le parole ben rappresentano quello che abbiamo trovato in questa esposizione.


Highway to Hell, Jiang Heng
Palazzo Michiel, Strada Nova, Cannaregio 4391/A

Pubblichiamo una serie di articoli sulla 56° Biennale di Venezia; la pubblicazione proseguirà per tutto il mese di Agosto. Per vederli tutti: Venezia Biennale 2015



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