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L'opinione

“L'Italia riprenderà tra vent'anni”, tuona la Lagarde, ma forse è ottimista

Politica parolaia e incapace, questo si legge nell'operato di Renzi

Di Giovanni Gelmini

Le parole sono ormai l'anima della politica.

Se una volta i comizi erano importanti per comunicare tra vertice ed elettori, per motivare, per creare consenso, oggi la Tv ha rovinato tutto. Il leader di turno ogni giorno ci propina le sue invenzioni, le sue gocce di sapienza e la gente è tutta contenta e così non ragiona, non dibatte.

Nessuno si perita di andare a verificare se le cose dette siano vere o realizzabili: basta la parola. La capacità di inondare i TG di Renzi è tale da aver perfino appannato i talk show, il circo della politica, che hanno per vent'anni attirato gli improvvidi elettori, che credevano lì si trattasse di cose importanti e in modo intelligente.

Oggi si parla di riduzione delle tasse, di governance della Rai, di migranti, di sport. Non si segnalano le cose false dette da Renzi, anche se continua a ripeterle fino a farle credere vere: che l'Italia sta vivendo la ripresa. Invece, la ripresa non c'è e così non si potranno tagliare le tasse, anzi aumenteranno.

Questo sarà se il Governo non la smetterà di correre dietro ai sondaggi settimanali e non inizierà una seria politica di riforme, sempre che ne sia capace. Il dubbio, sempre più forte, è che i suoi sponsor non vogliano per niente il cambiamento.

Si è accennato al problema del Sud e questo, che è vero e che è scottante, è stato subito dimenticato.

Invece è assolutamente vero: il problema del Sud corrisponde alla nostra incapacità di riprendere nell'economia; non perché il Sud sia una palla al piede, come ci continua a dire la Lega, ma perché c'è l'incapacità di affrontare seriamente il problema meridionale, incapacità che ci trasciniamo da più di un secolo. Il problema del Sud è stato ben delineato da una ricerca della Banca d'Italia, effettuata nel 2009, quando Draghi ne era ancora Governatore (vedi Intervento di Draghi:Quali politiche per il Sud? Spaziodi Magazine Anno V n° 12 DICEMBRE 2009 ). Il problema del Sud è lo stesso che impedisce all'Italia di uscire dalla crisi. Inutile parlare di “green economy”, di investimenti di qualunque tipo, di turismo o quant'altro: quello che impedisce lo sviluppo, al Sud ed anche al Nord, si chiama “corruzione”!
La politica invece di contrastarla si è lasciata conquistare dai soldi facili che la corruzione fornisce; mancando barriere, il male dal Sud è dilagato anche al Nord e così siamo fregati.

Come già avevamo previsto i segnali incoraggianti dell'economia si diradano. Oggi l'ISTAT ha registrato un tonfo della produzione dell'industria; questo può essere un fatto occasionale, congiunturale, ma è chiaro che la ripresa non può esserci se la corruzione continua a dilagare, a rendere difficile l'esistenza delle attività economiche e a mangiare risorse.

Nessun segnale viene dalla politica; anzi la settimana scorsa siamo stati testimoni di un ennesimo squallido caso: l'ennesimo no alla azione giudiziaria verso un parlamentare, il tutto aggravato dalle grida esultanti del gruppo che fa capo ad Alfano.
Così è chiaro che la compagine di governo di Renzi, Nazareno o non Nazareno, non può affrontare i nodi per far partire una reale ripresa.

“L'Italia riprenderà tra vent'anni”, tuona la Lagarde, ma forse è ottimista.


Foto: Christine Lagarde parla sull'economia mondiale al George Washington University in Washington, DC, October 3, 2013. AFP Photo/Jim WatsonJIM WATSON/AFP/Getty Images

Argomenti:   #alfano ,        #corruzione ,        #governo ,        #istat ,        #italia ,        #politica ,        #politica economica ,        #renzi ,        #sud



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