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Osservazioni volanti

Biennale 2015: Installazione di BGL “Canadassimo” nel Padiglione del Canada

Un’allegra sorpresa, che descrive con semplicitŕ il capitalismo

Di Eleonora & Cricio

Dopo una breve sosta al barettino, passiamo davanti ad una struttura che sembra in allestimento, dovrebbe essere il padiglione del Canada. Ci guardiamo stupiti, quando una graziosa hostess c’invita ad entrare in una strana porta, con orari, loghi di carte di credito, annunci, e altro. Un tappetino ci da l'accoglienza con la scritta: “Bienvenue". Merci de votre confiance”.

Entrati, ci sembra di essere un uno strano negozio, con sugli scaffali birre, bibite, patatine, doci, alimentari vari e perfino bottiglie d’Acqua San Pellegrino, tutto però ovviamente con una connotazione canadese. Quello che abbiamo conosciuto nel film e nei fumetti come gli store, dove trovi di tutto e sempre qualche buon consiglio del commerciante.

Eleonora chiede: «Ma è un negozio?»
Cricio risponde: «Non credo, non ci sono i prezzi»

Lo store è ordinato, ma è zeppo di cose; c'è un’aria di tante cose accumulate, alcune vecchie e non vendute. È questo il commercio del futuro?

Procediamo nella stanza a fianco. È un retrobottega, ma un retrobottega molto particolare: anche qui c'è di tutto, ben affastellato in modo che nessuno spazio sia libero. Ovunque si posino gli occhi c'è qualcosa da scoprire. Un mondo da sogno per la fantasia. Una foto ritratto ottocentesco, oggetti in ceramica cotta da decorare, statuine orribili da ricordo aggiustate e ovunque barattoli di conserva usati come contenitori per dipingere e ricoperti da colate di vernice colorata che danno allegria. Tutto è immerso in un ticchettio di metronomi e devi cercare per trovarli.

Un antro di un artista mancato, che vive circondato dalle sue tante cose.

Questo spazio, chissà perché, lo colleghiamo ad un'altra accozzaglia di cose, di ricordi di vita: il Vittoriale di Gabriele d'Annunzio. Anche in quello in qualunque posto si posino gli occhi c'è qualcosa da scoprire, da interpretare e che stimola fortemente la fantasia, ma tutto questo è allegro spensierato e casuale, mentre il Vittoriale è serio e tetro.

Fuori, su una scala che sale al piano superiore c'è un uomo (uno degli artisti?). Sembra che faccia parte dell'installazione e sta lavorando a sistemare qualcosa. Che cosa lo si capisce bene solo se di sale al piano superiore.

Sopra c'è una macchina infernale, una specie di toboga. Da una fessura si può infilare una moneta e la moneta corre nelle guide, gira e rigira, nella macchina, fino a raggiungere un contenitore formato da due lastre di plexiglas sulla parete della scala, Quello a cui il barbuto signore stava lavorando.

Ed ecco chiarito il mistero, il giovane non fa parte dell'installazione, come in un primo momento avevamo pensato, ma sta riparando un guaio.

L'idea è che le monete scorrano lungo le guide per poi, cadendo nelle due lastre di plexiglas affiancate, formare un preciso disegno, ma qualcosa è andato storto e, invece di distribuirsi in modo corretto ed omogeneo si sono accumulate e aggrovigliate in solo alcuni punti, impedendo il gusto funzionamento.

L'incidente, non voluto, sembra sottolineare il chiaro significato di questa parte dell'installazione: sopra il commercio, c'è la finanza che muove i soldi. Se tutto va bene, li sistema ordinatamente a suo piacimento. L'incidente mostra il lato che meglio abbiamo conosciuto quest’ultimo decennio: se la finanza non funziona in modo regolare, il denaro non si distribuisce correttamente, ma si accumula in pochi punti, bloccando alla fine il meccanismo che la alimenta: il commercio.

In poche parole ecco la tempesta perfetta che stiamo vivendo oggi.

I BGL, l'acronimo dietro cui si nascondono Jasmin Bilodeau, Sebastien Giguère e Nicolas Laverdière, Sono riusciti a creare qui un'installazione che fa pensare, ma è piacevole, serena con tanto humour, a differenza di tanti che invece usano le cose in modo triste, pauroso o scandaloso.

Pubblichiamo una serie di articoli sulla 56° Biennale di Venezia; la pubblicazione proseguirà per tutto il mese di Agosto.
Per vederli tutti:
 Venezia Biennale 2015  

 



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