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Osservazioni volanti Biennale 2015: Installazione di BGL “Canadassimo” nel Padiglione del Canada Un’allegra sorpresa, che descrive con semplicitŕ il capitalismo Di Eleonora & Cricio
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Dopo una breve sosta al barettino, passiamo davanti ad una struttura che sembra in allestimento, dovrebbe essere il padiglione del Canada. Ci guardiamo stupiti, quando una graziosa hostess c’invita ad entrare in una strana porta, con orari, loghi di carte di credito, annunci, e altro. Un tappetino ci da l'accoglienza con la scritta: “Bienvenue". Merci de votre confiance”. Entrati, ci sembra di essere un uno strano negozio, con sugli scaffali birre, bibite, patatine, doci, alimentari vari e perfino bottiglie d’Acqua San Pellegrino, tutto però ovviamente con una connotazione canadese. Quello che abbiamo conosciuto nel film e nei fumetti come gli store, dove trovi di tutto e sempre qualche buon consiglio del commerciante. Eleonora chiede: «Ma è un negozio?» Lo store è ordinato, ma è zeppo di cose; c'è un’aria di tante cose accumulate, alcune vecchie e non vendute. È questo il commercio del futuro?
Un antro di un artista mancato, che vive circondato dalle sue tante cose. Questo spazio, chissà perché, lo colleghiamo ad un'altra accozzaglia di cose, di ricordi di vita: il Vittoriale di Gabriele d'Annunzio. Anche in quello in qualunque posto si posino gli occhi c'è qualcosa da scoprire, da interpretare e che stimola fortemente la fantasia, ma tutto questo è allegro spensierato e casuale, mentre il Vittoriale è serio e tetro. Fuori, su una scala che sale al piano superiore c'è un uomo (uno degli artisti?). Sembra che faccia parte dell'installazione e sta lavorando a sistemare qualcosa. Che cosa lo si capisce bene solo se di sale al piano superiore.
Ed ecco chiarito il mistero, il giovane non fa parte dell'installazione, come in un primo momento avevamo pensato, ma sta riparando un guaio. L'idea è che le monete scorrano lungo le guide per poi, cadendo nelle due lastre di plexiglas affiancate, formare un preciso disegno, ma qualcosa è andato storto e, invece di distribuirsi in modo corretto ed omogeneo si sono accumulate e aggrovigliate in solo alcuni punti, impedendo il gusto funzionamento.
In poche parole ecco la tempesta perfetta che stiamo vivendo oggi. I BGL, l'acronimo dietro cui si nascondono Jasmin Bilodeau, Sebastien Giguère e Nicolas Laverdière, Sono riusciti a creare qui un'installazione che fa pensare, ma è piacevole, serena con tanto humour, a differenza di tanti che invece usano le cose in modo triste, pauroso o scandaloso. Pubblichiamo una serie di articoli sulla 56° Biennale di Venezia; la pubblicazione proseguirà per tutto il mese di Agosto.
Argomenti: #arte , #arte contemporanea , #bgl , #biennale , #bilodeau , #gigučre , #installazione , #laverdičre , #mostra , #venezia , #venezia biennale 2015 Leggi tutti gli articoli di Eleonora & Cricio (n° articoli 15) |
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