Una fiumana di persone è in cammino a piedi attraverso l'Europa. La mia lunga memoria non ritrova nel tempo il ricordo di una cosa simile; l'unico che mi viene in mente è quello biblico della fuga degli ebrei dall'Egitto.
Credo che s’imponga una profonda riflessione. La prima cosa da rilevare, che hanno già detto in molti, è che, se la gente si mette in marcia in questo modo, affrontando disagi indicibili e rischi di morte elevatissimi, con solo una speranza remota di trovare qualcosa alla fine del viaggio, vuol dire che sta scappando da qualcosa d’orribile e insopportabile.
Da questa prima riflessione ne traiamo un’ulteriore: il modo in cui gli occidentali, guidati dagli USA e appoggiati pienamente dall’UE, hanno gestito il Medio Oriente, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, è stato disastroso: hanno lasciato che si creasse una situazione esplosiva. I punti essenziali sono sicuramente stati il sostegno ai Governi in carica, senza preoccuparsi di quale fosse il vero stato delle nazioni a loro sottoposte; quando hanno deciso di far cadere i regimi, vedi Iraq e Libia, non sono stati capaci di predisporre il “dopo”.
Gli “alleati” non hanno saputo risolvere il triste triangolo: Israele, Arabia, Palestina e hanno creato in questo modo un territorio di grandissima instabilità.
Tornando all'esodo, s’impone una seconda riflessione: l'Europa è incapace di affrontare qualunque situazione internazionale o interna che comporti un cambiamento veloce e incisivo.
L'esodo era prevedibile e nulla è stato fatto per affrontare i problemi che in Medio Oriente e in Africa esistono da decenni. Non si è cercato di risolvere i conflitti esistenti, anzi, spesso, si è sostenuta una parte contro l'altra, anche vendendo armi e così si è dato fuoco a guerre lunghissime, pesanti per le popolazioni e distruttive. Inoltre non sono stati predisposti sistemi per gestire l'accoglienza e si è lasciato in mano tutto ai trafficanti di gente umana.
L'Europa, con questo esodo, ha messo a nudo la sua incapacità di affrontare i problemi in modo razionale. Questo è anche confermato da come è stata affrontata la crisi economica mondiale.
Tutto si basa su accordi tra Stati, spesso fatti con lo scopo di difendere singole posizioni, manca completamente la visione di un’unione reale; per questa impostazione i trattati sono fatti male e risultano fragili e incoerenti, come quello di “Dublino”.
L'Europa oggi è al centro dell'attrazione di tanti disperati dell'Africa e del Medio Oriente. A loro a loro appare come un colosso in grado di dare a tutti la sicurezza di una vita decente. Ma lo saremo ancora per quanto?
Abbiamo una moneta unica, ma la gestione del debito degli Stati non è unica; manca quindi alla BCE una funzione importante nel controllo del debito degli Stati.
Abbiamo un Parlamento eletto e costoso, ma che non ha quasi poteri perché le decisioni sono prese nei “Vertici dei Ministri” degli Stati”e così anche il Governo europeo non ha nella realtà poteri , il suo unico ruolo è di mediare con gli Stati Membri.
L'Europa come “Stato” non esiste!
Questo Esodo è una delle espressioni della crisi “di mezzo secolo” e l'Europa non è capace di affrontarla: crisi economica, cambiamenti geopolitici e sociali sono gli elementi delle “tempeste perfette” che, non dimentichiamolo, in genere terminano passando attraverso un periodo di guerre che coinvolgono gran parte del mondo.
Il fatto gravissimo è che noi Europa non siamo capaci di affrontare tale crisi.
È possibile che così l'Europa cessi di esistere e diventi terra di conquista di chi invece sa cavalcare la crisi, magari la Cina.
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Giovanni Gelmini (n° articoli 506)
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