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Arte Contemporanea - Mostra Personale

CREATURES - Michele Dolz e il lirismo della sintesi

A Milano, Spazio Ostrakon, dal 12 Ottobre 2015 fino al 31 Ottobre 2015


 

Michele Dolz, Creatures 21, 2015, , olio su tela, 150x150 cm

Le “creature” evocate da Dolz sono tori e pesci, meduse e uccelli, polipi , gusci, conchiglie e altro, tra muffe e fioriture di patine, tra licheni minerali e colature magmatiche venute a spalmarsi su spazi senza luogo né tempo.

Tracce di una vita brulicante eppure congelata in una teca d’arcaico e immobile silenzio, “ritratti” interiori d’improbabili protagonisti come spiati da una fessura aperta nel conglomerato delle ere geologiche…

Non c’è nascita e morte, qui; c’è solo pulsare di cuori e peristalsi muscolari, fremiti di squame e strepiti di zoccoli immobili.

Eppure i colori sono opachi e freddi, e rimandano all’orizzonte desolato di un deserto di inaudite solitudini, mentre il corpo fisico degli animali e degli oggetti si consuma di una ruggine inquieta.

 
Michele Dolz, Creatures 34, 2015, olio su tela, 80x60cm
L’unica luce di queste creature, di questi reperti sospesi, è il loro lirismo travolgente, l’irresistibile densità di muta poesia che è loro propria.
E’ una liricità che neppure cerca la metafora o l’esplicita evocazione, ma che basta a se stessa ripiegata nel suo nucleo di sentimento e trascolora sul lento impulso che forma l’immagine, che addensa o diluisce a poco a poco i contorni e le sagome.

Come per le mandrie sciamaniche dipinte sulle pareti delle antiche grotte magdaleniane del Paleolitico superiore, cui visibilmente queste immagini talvolta alludono, quel che è ritratto qui non è “solo” ciò che si vede ma è ben altro.
E’ il suo sapore interno, il suo midollo concettuale, lo stupore dell’evocazione magica, dell’invocazione emozionale, come fosse - si potrebbe dire – una preghiera muta rivolta a ciò che trascende, alla vertigine dell’inconoscibile.
Come fosse il portato di una serie di ex-voto multiformi, essenziali e primitivi, umbratili, un po’ misteriosi.

E’ ben vero che Dolz ha una pittura nutrita di sostanza filosofica, di pensiero denso, che si avverte ramificato delle più sottili e sofisticate speculazioni. Eppure la sua è anche e primariamente pittura-pittura per intero, pittura “fisica” di sostanze e velature, di materia cromatica, di vuoti e di pieni. Pittura mai letteraria, mai stucchevolmente dotta, mai pedantescamente formata, perfezionata, finita.

Diversi sentimenti di inquietudine e trepidazione, in lui, si volgono a dettare l’impulso di un gesto che rimane sospeso e interrogante benché sovranamente concluso: l’intuizione di un archetipo.

(dalla presentazione di Giorgio Seveso)


“CREATURES
Michele Dolz e il lirismo della sintesi
Personale di Michele Dolz con presentazione e a cura di Giorgio Seveso
SPAZIO OSTRAKON, Via Pastrengo 15 Milano

Dal 12 Ottobre 2015 al 31 Ottobre 2015

Inaugurazione: Lunedì 12 Ottobre 2015 ore 18,30

Orari: da martedì a sabato dalle 15,30 alle 19,30 Chiuso la domenica

INFORMAZIONI
3312565640
www.spazioostrakon.it

NOTA BIOGRAFICHE
Michele Dolz è nato in Spagna nel 1954 e si è trasferito in Italia nel 1976.
Vive e lavora a Milano ed è docente di Storia dell’Arte nella Università della Santa Croce a Roma.
Allievo del pittore spagnolo Salvador Perez, ha sviluppato una poetica in sospensione tra informale e figurazione archetipica, di forte impatto emotivo.
Di lui hanno scritto: Giorgio Seveso, Elena Pontiggia, Chiara Canali, Francesca Bonazzoli, Maurizio Cecchetti, Andrea Bolchi e altri.
Ultime mostre personali:
2014 Energy, site specific Peroni Pompe,
Milano 2014 Fossili viventi, Università Bocconi,
Milano 2014 Il pesce non sfugge, nella Quadreria Arcivescovile,
Milano 2012 Notte oscura, Altermaria, Milano



Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #dolz ,        #milano ,        #mostra

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