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Arte Contemporanea - Mostra Personale CREATURES - Michele Dolz e il lirismo della sintesi A Milano, Spazio Ostrakon, dal 12 Ottobre 2015 fino al 31 Ottobre 2015 |
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Tracce di una vita brulicante eppure congelata in una teca d’arcaico e immobile silenzio, “ritratti” interiori d’improbabili protagonisti come spiati da una fessura aperta nel conglomerato delle ere geologiche… Non c’è nascita e morte, qui; c’è solo pulsare di cuori e peristalsi muscolari, fremiti di squame e strepiti di zoccoli immobili. Eppure i colori sono opachi e freddi, e rimandano all’orizzonte desolato di un deserto di inaudite solitudini, mentre il corpo fisico degli animali e degli oggetti si consuma di una ruggine inquieta.
E’ una liricità che neppure cerca la metafora o l’esplicita evocazione, ma che basta a se stessa ripiegata nel suo nucleo di sentimento e trascolora sul lento impulso che forma l’immagine, che addensa o diluisce a poco a poco i contorni e le sagome.
Come per le mandrie sciamaniche dipinte sulle pareti delle antiche grotte magdaleniane del Paleolitico superiore, cui visibilmente queste immagini talvolta alludono, quel che è ritratto qui non è “solo”
ciò che si vede ma è ben altro.
E’ ben vero che Dolz ha una pittura nutrita di sostanza filosofica, di pensiero denso, che si avverte ramificato delle più sottili e sofisticate speculazioni. Eppure la sua è anche e primariamente pittura-pittura per intero, pittura “fisica” di sostanze e velature, di materia cromatica, di vuoti e di pieni. Pittura mai letteraria, mai stucchevolmente dotta, mai pedantescamente formata, perfezionata, finita.
“CREATURES
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