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ISTAT: "PIL e indebitamento AP - Anni 2013-2015" I dati definitivi del PIL 2015 -Testo tratto in modo quasi integrale dal "testo integrale |
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Nel 2015 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.636.372 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è aumentato dello 0,8%*, registrando una crescita dopo tre anni consecutivi di flessioni. Il Pil e le sue componenti Nel 2015 il valore del Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.636.372 milioni di euro correnti, in crescita dell’1,5% rispetto al 2014. In termini di volume il Pil segna un aumento dello 0,8%. Nel 2014 si era registrato un calo dello 0,3%. Il Pil in volume resta ancora al di sotto del livello registrato nel 2000 (Figura 1). La crescita del Pil è stata accompagnata nel 2015 da un incremento significativo delle importazioni di beni e servizi (+6,0%;) l’insieme delle risorse disponibili, misurate in termini di volume, è aumentato rispetto all’anno precedente dell’1,9%. Dal lato degli impieghi si è registrato un aumento dello 0,8% degli investimenti fissi lordi e dello 0,5% dei consumi finali nazionali. Il contributo alla variazione del Pil della domanda nazionale al netto delle scorte è risultato positivo per 0,5 punti e quello della variazione delle scorte ha contribuito per altri 0,5 punti, mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti percentuali (Prospetto 1). La spesa delle Amministrazioni pubbliche ha registrato una diminuzione in volume dello 0,7%, mentre è aumentata dello 0,6% quella delle Istituzioni sociali private (Isp). La crescita in volume degli investimenti fissi lordi (0,8% nel 2015) ha segnato un’inversione rispetto agli scorsi anni (-3,4% nel 2014) . Si sono registrati aumenti per gli investimenti in mezzi di trasporto e in macchinari e attrezzature, rispettivamente, del 19,7% e dell’1,1% mentre hanno segnato diminuzioni la componente delle costruzioni (-0,5%) e quella dei prodotti della proprietà intellettuale (-0,4%). Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate in volume del 4,3%, le importazioni del 6,0%. I settori produttivi Nel 2015 il valore aggiunto totale in volume è cresciuto dello 0,6%; nel 2014 aveva registrato una flessione dello 0,2%. L’aumento è stato ampio nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (3,8%), mentre è risultato più contenuto nell’industria in senso stretto (1,3%), con al suo interno una crescita del valore aggiunto della manifattura dell’1,5% e un calo dello 0,7% nelle costruzioni. Nell’insieme delle attività dei servizi si è registrato un incremento dello 0,4%. Occupazione e redditi da lavoro Le unità di lavoro (Ula) sono aumentate dello 0,8% (Tavole 10 e 11), con un significativo incremento della componente dei dipendenti (+1,3%) (Figura 5) e un contenuto calo della componente degli indipendenti (-0,4%). La crescita delle Ula ha interessato tutti i macrosettori, ad eccezione delle costruzioni dove si è registrato un calo dell’1,0%; l’occupazione è aumentata del 2,2% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, dello 0,2% nell’industria in senso stretto e dell’1,0% nei servizi. I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono cresciuti, rispettivamente, dell’1,9% e del 2,0% (Tavole da 14 a 17). Le retribuzioni lorde pro capite hanno registrato un incremento del 2,8% nel settore agricolo, dell’1,7% nell’industria in senso stretto, dello 0,5% nelle costruzioni e dello 0,3% nei servizi; nel totale dell’economia l’aumento è stato dello 0,6%. Indebitamento netto e saldo primario delle AP Sulla base delle informazioni ad oggi pervenute, l'Istat ha elaborato in via provvisoria le stime del conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche relative all’anno 2015. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -2,6%, a fronte del -3,0% dell’anno precedente. In valore assoluto l’indebitamento è di -43.101 milioni di euro, in diminuzione di oltre 5,5 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente (Prospetto 3). Le entrate correnti hanno registrato una crescita dello 0,8%, risultando pari al 47,4% del Pil. In particolare, le imposte indirette sono diminuite dello 0,5%; tale riduzione riflette prevalentemente la riduzione dell’Irap e dell’imposta sull’energia elettrica, in parte compensata dall’incremento del gettito IVA. Le imposte dirette sono risultate in aumento dell’1,9%, per effetto della marcata crescita dell’Irpef, dell’andamento positivo dell’Ires e delle imposte sostitutive. I contributi sociali effettivi hanno segnato un incremento (+2,0%) rispetto al 2014. Il deciso calo delle entrate in conto capitale (-21,7%) è da attribuire sia alle imposte, sia alle altre entrate in conto capitale. La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,3%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al 2014. Le uscite delle AP Nel 2015 le uscite totali delle Amministrazioni pubbliche sono diminuite dello 0,1% rispetto al 2014. In rapporto al Pil sono risultate pari al 50,4%. Al loro interno, le uscite correnti sono scese dello 0,7%: i consumi intermedi sono aumentati dello 0,3%, mentre i redditi da lavoro dipendente sono diminuiti dell’1,1% (-0,7% nel 2014). Le prestazioni sociali in denaro sono aumentate dell’1,9% (+2,2% nel 2014), in virtù di un contenuto incremento delle prestazioni pensionistiche e di una più marcata crescita delle prestazioni sociali di tipo assistenziale. Le altre uscite correnti sono diminuite del 6,7% a causa, in particolare, della discesa dei contributi alla produzione. Gli interessi passivi sono diminuiti dell’8% dopo la riduzione del 4,2% nel 2014. Nell’ambito delle uscite in conto capitale, cresciute complessivamente del 7,8%, gli investimenti fissi lordi (+1,0%) hanno invertito la tendenza alla riduzione osservata negli ultimi anni. Sul forte aumento delle altre uscite in conto capitale (+17,7%) hanno pesato la decisa crescita dei contributi agli investimenti e la restituzione degli arretrati per le pensioni erogate a partire dal 2012 a seguito della sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale. Revisioni delle stime del Pil per il biennio 2013-2014 In occasione del rilascio delle stime annuali del Pil relative al 2015 è stata effettuata una revisione straordinaria delle serie storiche di alcuni aggregati per il periodo 1995-2012. L'impatto della revisione è molto contenuto, con una riduzione mediamente pari a circa lo 0,1% del livello del Pil; le variazioni annue restano pressoché invariate.
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