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L’approfondimento del mese dell’ISTAT

Crescita dell’occupazione e ruolo di incentivi e delle recenti modifiche Normative



Silvia Levenson, Bambina spinosa<, 2003>
filo spinato, vetro, gesso- barbed wire, glass, plaster
cm. 80x50x105, courtesy Galleria Traghetto

L’attività espositiva della Fondazione Musei Civici di Venezia per la primavera 2016 si apre al Museo del Vetro di Murano con due interessanti progetti attraverso i quali si evidenzia come il medesimo “elemento-materia” – il vetro – possa assumere usi e significati assai diversi tra loro.

Eccolo farsi “memoria evocativa” della storia di un paese, come nelle opere dell’artista italo-argentina Silvia Levenson ispirate alla drammatica vicenda dei desaparecidos ed esposte negli spazi delle Conterie; oppure divenire “racconto” dell’evolversi dei gusti e delle tradizioni sociali, come testimoniano le creazioni ispirate al “brindisi” e all’aperitivo ospitate nella Sala Brandolini, in collaborazione con il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera).

Due storie affascinanti, fra tradizione e contemporaneo.


SILVIA LEVENSON
Identidad desaparecida
Un percorso tra storia personale e memoria di un paese
Spazio Conterie – piano terra
dal 12 marzo all'11 settembre 2016


Silvia Levenson, Plaza de Mayo, 2001-2015,
foto, vetro industriale, vetro fuso in stampo- photo, float glass, kiln cast glass
cm. 160x140x160, courtesy artista

Silvia Levenson, rinomata artista di origini argentine che da anni vive in Italia, si presenta per la prima volta in uno spazio pubblico a Venezia con Identidad desaparecida, una mostra personale il cui titolo allude al vuoto lasciato dalle migliaia di bambini, oggi adulti, strappati alle loro famiglie biologiche in Argentina durante il regime dal 1976 al 1983, quando i militari e i loro complici civili – medici, preti e funzionari – vollero eliminare non soltanto una generazione, ma anche la loro discendenza.

Reduce dall’ottima accoglienza ricevuta a Buenos Aires, Washington, Barcellona, Montevideo, Parigi e Riga, la mostra, realizzata in collaborazione con la Galleria Traghetto Venezia, a cura di Sivia Levenson e Elena Povellato, è dedicata alle Nonne di “Plaza de Mayo” e al loro indomito lavoro per ridare un’identità ai figli di desaparecidos, i loro nipoti, strappati dalla dittatura argentina ai loro genitori naturali e illegalmente dati in adozione.

Silvia Levenson, Identidad recuperada (part.), 2002-2016
vetro fuso in stampo -kiln cast glass
installazione site-specific, courtesy artista

Negli spazi delle Conterie - recuperati a funzione museale in occasione degli ultimi lavori di restauro del museo – sono esposte dal 12 marzo all’11 settembre sculture, installazioni e fotografie di forte valenza evocativa e impatto emotivo. Si tratta di lavori che, giocando sulle caratteristiche del vetro – usato fuso, oppure a stampo o come materiale industriale - suggeriscono il distacco, ma anche l’analisi oggettiva del tema affrontato, quello dell’identità strappata.

“Anche se i figli dei desaparecidos oggi sono adulti, nel mio lavoro parlo sempre di bambini”, spiega l’artista, “perché è nell’infanzia che il trauma ha avuto origine, quando i militari, sostituendosi agli organi democratici della società argentina, si sono presi il diritto se lasciare in vita o uccidere i genitori negando ogni identità familiare.”

Silvia Levenson,Identidad recuperada, 2002-2016
vetro fuso in stampo - kiln cast glass
installazione site-specific, courtesy artista

Una vicenda dolorosa, tipicamente argentina, ma anche personale per l’artista, che ha visto molti familiari e conoscenti coinvolti direttamente in questi avvenimenti.

Il vetro, elemento essenziale per contenere e conservare liquidi e alimenti, ma anche per costruire lenti, è l’imprescindibile materia prima del lavoro dell’artista, che nelle sue opere lavora per la conservazione del “corpo della memoria”. Banali oggetti del quotidiano come seggioline, tappeti, altalene e scarpette sono associati a coltelli di vetro, filo spinato, chiodi, puntine.

Silvia Levenson, E’ volata via III, 2016
vetro fuso a cera persa, serigrafia, cavo di acciaio - kiln cast glass, screen printing, steel cable
cm. 40x24x300, courtesy Galleria Traghetto

Completa la mostra un’installazione site-specific dal forte impatto: centodiciannove vestitini da neonato in vetro fuso colorato ricordano i casi risolti dalle Abuelas de Plaza de Mayo e cioè i centodiciannove figli che hanno potuto conoscere il nome dei loro veri genitori, le circostanze della loro nascita e incontrare la famiglia biologica.



Catalogo Punto Marte Editore,
Soligo (TV), 2016
A cura di Elena Povellato,
introduzioni di Gabriella Belli e Chiara Squarcina
testi di Manuela De Leonardis e Silvia Levenson












IL VETRO PER L'APERITIVO
Trasformazioni del brindisi
Storie di vetro e di carta
Sala Brandolini – piano terra
dal 12 marzo al 29 maggio 2016


Gesto antico, il brindisi è da sempre associato al vetro, che lo ha accompagnato nella sua evoluzione sociale: da iniziale strumento funzionale, il calice conquista inesorabilmente una sua puntuale specificità formale traducendo tutti quei mutamenti che incidono sull’impianto per così dire “scenografico” dell’azione.

Il brindisi rimarrà sempre un’esternazione celebrativa, ma mutano le forme del bicchiere assecondando gusti, tradizione e anche, nel ‘900, le follie dell’avanguardia artistica – futurista in particolare – che molto prese a cuore questo rito.

Sala Brandolini dal 12 marzo al 29 maggio e realizzata nelle modalità di progetto integrato “Storie di vetro e di carta” con il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), la mostra "Il vetro per l'aperitivo. Trasformazioni del brindisi.
Storie di vetro e di carta" – a cura di Gabriella Belli, Nicoletta Ossanna Cavadini e Chiara Squarcina – focalizza l’estetica del bicchiere per l’aperitivo e il suo protagonismo nella nuova forma di comunicazione globale: la pubblicità.

Attraverso una selezione di opere e materiali che include locandine, manifesti, grafiche pubblicitarie, logo, ma anche creazioni di design e oggetti legati al momento dell’aperitivo, come i bicchieri griffati con i vari logotipi e quelli realizzati da Antonio Dei Rossi presenti nelle collezioni del Museo del Vetro e, ancora, bottiglie per il seltz di grande ricercatezza d’immagine, vengono affrontate le varie trasformazioni del piacere del brindisi, dalla Belle Époque al periodo déco e dalla ripresa post-bellica della “dolce vita” fino al contemporaneo happy hour: un fenomeno che assume i valori del “rito sociale”.

Una comunicazione pubblicitaria caratterizzata da forme e colori accattivanti, come nel caso dello spiritello avvolto in bucce di arancia o delle bottigliette che saltano e corrono e che si accompagnano a bicchieri e contenitori in vetro dalle più svariate forme.

Si delinea così una vera e propria storia della comunicazione di grandi aziende - tra le quali Branca, Campari, Cinzano e Martini - che affidarono la loro immagine ad artisti illustri come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, René Feuillie, Adolf Hohenstein, Achille Leopoldo Metlicovitz, Giuseppe Magagnoli detto Maga, Marcello Nizzoli, Franz Marangolo, Lora Lamm e Armando Testa.



Catalogo Silvana Editoriale, Milano, 2015
(bilingue italiano/inglese 24 x 24 cm, pp. 256)
A cura di Gabriella Belli, Giovanni Renzi, Nicoletta Ossanna Cavadini con saggi dei curatori e di Antonio d’Avossa, Marco Gusmeroli, Chiara Squarcina




IL VETRO…
FRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEO

Museo del Vetro, Fondamenta Giustinian 8 Murano (Venezia)

Apertura al pubblico

SILVIA LEVENSON
Identidad desaparecida
dal 12 marzo all' 11 settembre 2016

IL VETRO PER L'APERITIVO
Trasformazioni del brindisi. Storie di vetro e di carta
Dal 12 marzo al 29 maggio 2016

Inaugurazione alle 18 (su invito)

Orario:
Fino al 31 marzo 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00)
Dal 1 aprile 10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00)
Vaporetto linea 4.1/4.2/3 - fermata Murano Museo

Informazioni:
www.museovetro.visitmuve.it
info@fmcvenezia.it
call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero)

Prenotazioni
www.visitmuve.it
call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero)

Web
www.facebook.com/visitmuve  
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www.twitter.com/visitmuve_en  


Biglietti:
Intero 10,00 euro

Ridotto 7,50 euro*
Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito* Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); membri ICOM; volontari Servizio Civile; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; membri Venice International Foundation

Offerta Famiglie:
Biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni)
* Si richiede un documento



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