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Racconto fantasioso La storia insegna: il Cavallo di Troia Immaginiamoci qualcosa sulle colline sopra Firenze, qualche anno fa Di Giovanni Gelmini
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Il Gran Maestro era seduto comodo un una poltrona di vimini all'ombra di un antico olmo del suo parco privato. Avrebbe potuto godersi la frescura, ma non era così. L'anziano pensatore era profondamente irritato.
Il suo pupillo, cui aveva affidato la realizzazione del suo progetto, ne stava combinando di tutti i colori, una peggio dell'altra. Sesso sfrenato e poca attenzione a quel che faceva lo avevano disarcionato dalla guida del popolo, la sua immagine di “salvatore della patria”, di “duce infallibile” si era offuscata. Aveva provato a cancellare la democrazia, ma non ci era riuscito. L'opposizione era divenuta più forte e stava per cancellare tutto quello che in ventennio il “pupillo” aveva realizzato. Aveva provato a mettere in campo il suo Giullare, che aveva avuto un bel successo, ma questo uomo sapeva inventari le cose, ma non sapeva gestire la cosa pubblica, faceva solo casino senza riuscire a portare l'apparato verso la nuova gestione illuminata di un DUX, con una classe nobile-borghese a cui fosse concessa libertà di azione per fare soldi. Quello era il suo sogno. Quando era così depresso trovava sollievo nel leggere i classici; da alcuni giorno stava leggendo l' “Eneide” il Gran Maestro stava giusto leggendo quando Enea riferisce alla principessa Didone come Ulisse abbia trovato come finire la lunga guerra di Troia: il Cavallo, un modo per introdurre nello schieramento nemico un qualcosa li avrebbe distrutti. Al Gran Maestro balza nella mente una idea: un Cavallo di Troia, è quello di cui avrebbe bisogno anche lui, un uomo che si introduca nell'opposizione e la distrugga. Il partito che si oppone ai suo disegni è diviso e non ha un leader vero, in grado di raccogliere un ampio consenso, troppi sono gli ex comunisti, ma l'Italia non è di sinistra è moderata e ammira il “Capo” che dia sicurezza. Bisogna cercare un giovane del suo giro che militi in quel partito. Occorre che, bravo con le parole e simpatico, in modo che lo si possa far diventare capo di quel partito. La prosecuzione del racconto e la sua conclusione la lascio scrivere a voi. Argomenti: #italia , #politica , #potere , #racconto Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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