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L'Italia non cresce ma il debito pubblico sì! Perché? ISTAT e Bankitalia suonano un campanello d'allarme Di Giovanni Gelmini
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Quasi ferragosto e l'ISTAT ci da una notizia, “da confermare”, che le cose non vanno tanto bene:
La cosa era attesa perché gli indicatori indicano che l'economia non decolla, la produzione rallenta e l'occupazione stabile langue.
Non andiamo a cercare il Brexit per giustificare la cosa perché ancora non c'è stato. Se in tutta l'Europa l'economia non va bene, dobbiamo trovare la vera causa nella mancanza di una politica economica espansiva, mentre i controlli si concentrano sui saldi di bilancio dei Paesi senza guardare alla qualità della spesa pubblica, che dovrebbe essere sì non al di sopra delle possibilità, ma si dovrebbe orientare agli investimenti e all'innovazione e non alla conservazione degli sprechi.
La crescita del debito pubblico è quindi imputabile solo alla cattiva amministrazione. Questo vuol dire alcune cose importanti e non positive per noi:
Se c'erano dubbi ora credo sia chiaro che il Governo Renzi ha fatto tante chiacchiere, ma l'unica riforma su cui si è concentrato è quella del “potere”, cioè la pessima, quanto inutile, riforma costituzionale approvata dal Parlamento. Lo scenario allucinante prospettato da Confindustria nel caso di vincita del “NO” al referendum costituzionale è più da attribuire invece alla possibilità di un ulteriore peggioramento della situazione in Medio Oriente e alla prosecuzione delle politiche del “bla bla” di questo Governo. La ripresa economica in Italia non c'è mai stata e non ci sarà mai se si mantiene una classe politica corrotta e ingiudicabile che impedisce qualunque ritorno all'efficienza e, quindi, alla corretta amministrazione dello Stato. Argomenti: #debito pubblico , #economia , #europa , #istat , #italia , #pil Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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