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ISTAT: “Fiducia dei consumatori e delle imprese, Agosto 2016”

Oggi anche la fiducia dei consumatori, inattendibile indicatore, segue quello delle imprese, che è invece basato su dati più oggettivi, indicando pesante un peggioramento

Di Giovanni Gelmini

Eccoci al penultimo appuntamento d’Agosto dell’ISTAT: la fiducia in Italia. Questa indagine per anni è stata usata come base per prevedere lo sviluppo dell’economia nel periodo futuro; la fiducia dei consumatori è sempre stata eccessiva rispetto alla realtà oggettiva e, forse, così le stime dell’ISTAT sono sempre strate ottimistiche e disattese da una realtà che non lascia dubbi: in Italia la ripresa non c’è mai stata, anche se tutti i politici fin dal 2009 la intravedevano e la dichiaravano.

Oggi anche la fiducia dei consumatori, inattendibile indicatore, segue quello delle imprese, che è invece basato su dati oggettivi; entrambi ormai indicano un peggioramento pesante.

Vedremo tra qualche giorno quali sono i conti “reali” del PIL al secondo semestre 2016 e la successiva “Nota mensile” ci dirà di più, ma credo che sarà difficile che ci portino notizie confortanti.

Questa è la situazione secondo il nostro Istituto di Statistica:

Ad agosto 2016 si registra un peggioramento della fiducia sia tra i consumatori sia tra le imprese: l'indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 111,2 di luglio a 109,2 e l'indice composito del clima di fiducia delle imprese scende da 103,0 a 99,4.

Tutte le stime riferite alle componenti del clima di fiducia dei consumatori registrano una flessione, seppure con intensità diverse: il clima economico passa da 129,8 a 125,5, diminuendo per il quinto mese consecutivo; le componenti personale, corrente e futura, dopo l'aumento registrato a luglio, tornano a posizionarsi sui livelli del mese di giugno. Più in dettaglio, il clima personale passa da 105,0 di luglio a 103,6, quello corrente da 109,1 a 107,2 e quello futuro da 114,8 a 112,2.

Le opinioni dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese si confermano in peggioramento per il quarto mese consecutivo (il saldo dei giudizi passa da -54 a -60 e quello delle aspettative da -9 a ﷓15), mentre i giudizi sull'andamento dei prezzi nei passati 12 mesi e le attese per i prossimi 12 mesi registrano un incremento (da ﷓31 a -22 e da -30 a -27). Peggiorano le aspettative sulla disoccupazione (da 30 a 35, il saldo).

Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia scende in tutti i settori: in modo più marcato nei servizi di mercato (da 108,3 a 102,4) e nel commercio al dettaglio (da 101,3 a 97,1), più lieve nella manifattura (da 102,9 a 101,1) e nelle costruzioni (da 126,2 a 123,5).

Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia, lievemente, le attese sulla produzione (da -14 a -18 e da 10 a 9, rispettivamente). I giudizi sulle scorte rimangono stabili (il saldo è a quota 3 per il quarto mese consecutivo). Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -24 a ﷓28) mentre le attese sull'occupazione rimangono stabili (il saldo si attesta a -9 per il terzo mese consecutivo).

Nei servizi peggiorano tutte le componenti del clima: diminuiscono i saldi dei giudizi e delle attese sul livello degli ordini (da 7 a 3 e da 8 a 1, rispettivamente) così come il saldo delle attese sull'andamento dell'economia in generale (da 8 a 3). Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti, il cui saldo torna negativo per la prima volta dal mese di gennaio 2016 (il saldo passa da 6 di luglio a -4) sia le attese sulle vendite future (da 21 a 16); il saldo sulle scorte di magazzino passa da 16 a 14.


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Argomenti:   #consumatori ,        #economia ,        #fiducia ,        #imprese ,        #indagine ,        #istat ,        #italia



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