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Umberto Mastroianni - Arte per la libertà di pensiero

Alla GAMeC di Bergamo, dal 25 novembre 2016 al 15 gennaio 2017, in occasione della presentazione della scultura “Composizione (arcaica)”


Umberto Mastroianni, Composizione (arcaica), 1970 acciaio e bronzo, cm 100 x 60 x 20

La personalità di Umberto Mastroianni nel panorama della scultura italiana del dopoguerra ha contribuito in modo originale all'aggiornamento della scultura con particolare riferimento a quella monumentale.

La sua partecipazione attiva alla Resistenza e la convinta adesione ai valori di liberta lo0 portano a individuare nell'arte il terreno sui quale condurre una ricerca che riconsegnasse agli artisti un ruolo attivo, impegnato a imprimere alla cultura un nuovo corso per risollevarla dai tragici avvenimenti del passato recente.

Porre le basi di una rinnovata coscienza dell'arte occidentale ha significato per Mastroianni allontanarsi dalla tradizione classica e dalla rappresentazione figurativa, nell'ambito della quale si era formato negli anni Trenta a Torino.
La connessione con la radicale innovazione formale inaugurata dalle avanguardie del Novecento - sia sui versante cubista, per quanto attiene la destrutturazione della forma, che su quello futurista, nell'esplorazione di dinamiche relazioni spaziali - guida lo scultore che sperimenta nel dopoguerra un personale percorso verso l'astrazione.
L'amicizia con il pittore cosmopolita Luigi Spazzapan, interprete di un espressionismo di matrice mitteleuropea, sarà un tassello importante del suo affrancarsi dal classicismo che si era affermato tra le due guerre.
Lo scultore trova dunque nelle avanguardie artistiche lo stimolo alla propria metamorfosi, nella convinzione che l'arte debba contribuire alla ridefinizione di una cultura europea.

Umberto Mastroianni
Composizione (arcaica)
1970 acciaio e bronzo, cm 100 x 60 x 20

Il confronto serrato con i temi della vita moderna, l'interesse per la materia ricca di uno straordinario potenziale all'atto dell a sua trasformazione, la poetica del frammento, il rifiuto per le immagini statiche e chiuse sono le premesse di un percorso di ricerca alternativo. Nella seconda meta degli anni Quaranta approda alla scomposizione delle immagini che, negli anni Cinquanta, si traduce in una ulteriore conquista formale, dove prevale "la percezione di un'energia organica in continua espansione". Mastroianni respira ormai un'aria internazionale che lo porterà ad esporre a Parigi e in diverse città europee.

Nel cuore degli anni Sessanta lo scultore è interessato all'ideazione di strutture geometriche e meccanomorfe, influenzate dal mito della macchina.

L'indagine su forme più nette e definite attraverso una serrata articolazione volumetrica, lo studio di composizioni che richiamano gli ingranaggi industriali, il contrasto tra opacità e lucentezza della materia, di cui Mastroianni è l’ artefice esigentissimo, l'interesse per la tecnologia industriale rispetto alla quale la tecnica artistica è considerata un'alternativa, caratterizzano anche Composizione (arcaica), del 1970, donata alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

Il desiderio di competere con la tecnologia, per Mastroianni, significa vivere la ricchezza degli stimoli di una modernità accelerata dal progresso scientifico, senza esserne succubi.

M. Cristina Rodeschini

Profilo biografico di Umberto Mastroianni

Dopo essere giunto nel 1924 a Roma dalla provincia, due anni dopo si trasferisce a Torino, in quel momento la città più aggiornata d'Italia sull'arte moderna.

Tra la fine degli anni Venti e per l'intero decennio dei Trenta - nel cuore dei quali iniziano le sue partecipazioni alla Quadriennale di Roma (1935) e alla Biennale di Venezia (1936) - Mastroianni pratica una scultura figurativa dal sicuro impianto volumetrico, manifestando una notevole sensibilità luministica.

La qualità di questa produzione documenta le solide basi da cui proviene la plastica di Mastroianni. Nel periodo successive alla fine del secondo conflitto mondiale - che 10 aveva visto prendere parte attiva nella Resistenza - periodo caratterizzato da un fervido dibattito culturale di profilo europeo, la scultura dell'artista si orienta definitivamente verso l'astrazione.

Nel 1945 vince con l'architetto Carlo Mollino il concorso per il “Monumento ai Caduti per la libertà”, collocato nel Parco della Gloria del Cimitero di Torino, primo di una serie di opere pubbliche attraverso le quali Mastroianni rinnoverà profondamente la plastica di carattere monumentale.

L'amicizia con il pittore Luigi Spazzapan (Gradisca d'lsonzo 1889 - Torino 1958), con il quale esporrà nel 1948 (Galleria La Bussola, Torino), e con Mino Rosso (Castagnole Monferrato, Asti 1904 - Torino 1963), lo sensibilizzerà alle avanguardie del Novecento con particolare riferimento al Futurismo.

Il contributo all'Informale di Mastroianni e altrettanto determinante, esperienza che vede il suo culmine alla fine degli anni Cinquanta, quando la Biennale di Venezia gli tributa il Gran Premio Internazionale per la scultura (1958) e Kassel vede la sua partecipazione a Documenta (1959).

Nel1964 il Comune di Cuneo gli affida la realizzazione del “Monumento alla Resistenza Italiana” che porta a compimento nell'arco di un quinquennio. Le grandi opere commissionate da Frosinone, Cassino e Urbino, rispettivamente nel1971 (“Monumento ai caduti di tutte le guerre”, collocato sei anni dopo), nello stesso anno (“Mausoleo della Pace “collocato nel 1987), nel 1980 (“Monumento alla Resistenza”), individuano un percorso originale nella concezione di una scultura dalla valenza pubblica e monumentale.

Mastroianni ha lungamente insegnato: e stato titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, di cui e anche direttore dal 1961 al 1969.
Con il trasferimento nel1970 a Marino, insegna prima all'Accademia di Belle Arti di Napoli e poi di Roma.

Negli anni Settanta la sua ricerca volge verso una scultura che integra elementi della tecnologia industriale (ingranaggi, bracci, dischi) in composizioni strutturate.

Grandi istituzioni pubbliche italiane dedicano alla sua opera importanti antologiche negli anni Settanta (1974: Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino e Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma; 1977: Palazzo Ducale a Urbino; 1981: Forte di Belvedere a Firenze), cursus honorum che culminerà nel1983 con la mostra itinerante negli Stati Uniti da Miami a Washington.

II massimo riconoscimento internazionale giungera nel 1989 con I'assegnazione a Tokyo del "Premio Imperiale" per la scultura che nella stessa edizione attribuiva il Premio per la pittura a Willem de Kooning e a David Hockney, per l'architettura a Leoh Ming Pei, per la musica a Pierre Boulez.

Si ringraziano la Fondazione Mastroianni di Arpino per la gentile concessione del documento "Intervista inedita a Umberto Mastroianni" (1993) e Renzo Mangili.


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Bergamo, dal 25 novembre 2016 al 15 gennaio 2017, alla GAMeC


Umberto Mastroianni - Arte per la libertà di pensiero
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Via San Tomaso, 53 – Bergamo

Dal 25 novembre 2016 al 15 gennaio 2017


Orari d’apertura: Lunedì - domenica ore 10:00-19:00
giovedì: ore 10:00-22:00
martedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima.

Biglietto d’ingresso (valido per tutte le mostre in corso)
Intero: € 6,00
Ridotto: € 4,00
Scuole: gratuito
Biglietto famiglia 1+1: € 7,50
Biglietto famiglia 2+1: € 12,00
Biglietto famiglia 2+2: € 15,00

Tel. + 39 035 270272
www.gamec.it

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