|
||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
WILLIAM MERRITT CHASE (1849-1916), Un pittore tra New York e Venezia
A Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dall’11 febbraio al 28 maggio 2017 |
||||||||||||||||
La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, dopo le tappe di Washington e Boston, esporrà dall’11 febbraio al 28 maggio, circa sessanta opere di Chase provenienti da collezioni pubbliche e private statunitensi. La mostra, che si realizza sotto la direzione scientifica di Gabriella Belli (Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia), Dorothy Kosinski (Director The Phillips Collection) e Matthew Teitelbaum (Ann and Graham Gund Director Museum of Fine Arts, Boston), a cura di Elsa Smithgall (Curator, The Phillips Collection, Washington DC), Erica E. Hirshler (Croll Senior Curator of American Paintings, Museum of Fine Arts, Boston), Katherine M. Bourguignon (Curator, Terra Foundation for American Art) e Giovanna Ginex (storica dell’arte e curatrice indipendente per la Fondazione Musei Civici di Venezia) – “Self-Portrait” (1908) - che giunge a Venezia eccezionalmente in prestito dagli Uffizi.
In quattro decenni di attività raffigura nelle sue opere l’energia di una nazione agli albori del XX secolo, restituendo i cambiamenti dinamici di una società – prevalentemente composta dalla borghesia di ascendenza anglosassone e protestante – che inizia a popolare i parchi cittadini di New York, le spiagge di Long Island e ad interessarsi alla cultura, visitando mostre e studi d’artisti.
Durante il soggiorno di formazione, che si protrae fino al 1878, compie una serie di viaggi di studio a Londra, Parigi e in Olanda. Oltre a questi luoghi, Venezia rappresenta una città d’elezione per Chase, che studia i grandi pittori del passato e al contempo si confronta, durante il soggiorno lagunare dal 1877 al 1878, con gli autori che lavorano in città. Artista cosmopolita, nel corso degli anni Ottanta dell’Ottocento affianca a frequenti viaggi oltreoceano un’intensa attività espositiva in America ed Europa, divenendo una figura di riferimento per giovani pittori statunitensi - tra cui, tra gli altri, Georgia O’Keeffe, Joseph Stella ed Edward Hopper - anche grazie al suo ruolo di insegnante e mentore svolto prima presso l’Art Students League e la Brooklyn Art School, in seguito alla Chase Art School che nel 1898 verrà rinominata New York School of Art.
Considerato già dai contemporanei uno dei massimi interpreti della pittura americana, Chase espone alle principali rassegne statunitensi ed europee, tra cui la Biennale di Venezia nel 1901 e l’Esposizione Internazionale di Roma nel 1911. Tornato per l’ultima volta nella città lagunare con gli allievi nell’estate del 1913, muore nel 1916 nella sua casa di Stuyvesant Square. La mostra è organizzata da The Phillips Collection, Washington, DC, Museum of Fine Arts, Boston, Fondazione Musei Civici di Venezia e Terra Foundation for American Art.Con il generoso supporto di Terra Foundation for American Art. Terra Foundation for American Art (Chicago, IL, USA) è una fondazione culturale no-profit impegnata nel promuovere l'esplorazione, la comprensione e il godimento delle arti visive degli Stati Uniti per il pubblico americano e internazionale. Istituita nel 1978 da Daniel J. Terra (1911 – 1996), uomo d’affari statunitense, collezionista d’arte e ‘ambasciatore della cultura’, la fondazione si adopera per offrire opportunità di studio e interazione partendo dalla presentazione e dallo sviluppo della propria collezione d'arte di Chicago.
LA MOSTRA Allestita al secondo piano di Ca’ Pesaro, l’esposizione “William Merritt Chase (1849-1916): un pittore tra New York e Venezia”, ricolloca nella giusta prospettiva un protagonista della scena artistica internazionale tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento.
La prima sala ospita le opere degli anni monacensi, ritratti di giovani immersi in una scura cromaticità, influenzati dalle lezioni di Karl von Piloty, professore all’Akademie der Bildenden Künste di Monaco, e dagli studi condotti sulle opere dei grandi maestri. Accanto ad essi una selezione di dipinti realizzati durante il periodo veneziano (1877-1878), in cui la particolare luminosità della laguna, caratterizza scorci e vedute che colgono il vissuto della città con accenni realistici. Il percorso continua seguendo Chase nel suo rientro in patria, all’interno del suo studio newyorkese, luogo di interazione e promozione culturale, riccamente arredato con un’eclettica collezione di opere e oggetti d’antiquariato, che mescolano influenze europee ed orientali. Seguendo la moda del tempo kimono e ventagli, paraventi e stampe, vengono inclusi in una serie di opere in cui l’artista coglie motivi ed elementi desunti dalla cultura giapponese.
Il mondo degli affetti compare nella sala successiva, con scene intimiste in cui l’artista raffigura il ruolo materno della moglie e i momenti ludici delle figlie. Dall’ambiente domestico usciamo quindi negli spazi verdi e nelle località di villeggiatura, luoghi di svago dell’alta borghesia. Questa serie di vedute di parchi cittadini e marine dimostrano l’assimilazione dei soggetti e della tecnica dell’Impressionismo, tradotta in un linguaggio personale che avrà profonda influenza sullo sviluppo della pittura americana. Alla luminosità dei paesaggi marini fanno da contraltare le cupe tonalità delle nature morte. Riflessi e riverberi metallici ravvivano le calibrate composizioni di grande formato, esaltate da ricche e sfarzose cornici.
La figura di Chase è fondamentale per interpretare un passaggio cruciale nella storia artistica americana. Interpreta la secolare tradizione europea e la traduce in un linguaggio figurativo che diventa un modello per le giovani generazioni, prima dell’arrivo delle avanguardie, che sbarcano in America, dal Vecchio Continente, con l’Armory Show del 1913. La mostra è accompagnata da un ricco catalogo la cui edizione italiana è curata da Magonza (Arezzo, 2017), con un’introduzione di D. Frederick Baker e saggi di Elsa Smithgall, Erica E. Hirshler, Katherine M. Bourguignon, Giovanna Ginex e John Davis. L’edizione del catalogo - prima pubblicazione in lingua italiana dedicata all’artista - è stata promossa grazie al generoso sostegno di Terra Foundation for American Art WILLIAM MERRITT CHASE (1849-1916) Un pittore tra New York e Venezia Ca’ Pesaro,Galleria Internazionale d’Arte Moderna,Santa Croce, 2076 - Venezia dal 11 febbraio al 28 maggio 2017 Inaugurazione: Venerdì 10 febbraio 2017 Esclusivamente su invito Orari d’apertura: 10.00 - 17.00 fino al 31 marzo 10.00 – 18.00 dal 1 aprile (la biglietteria chiude un’ora prima) Chiuso il lunedì La biglietteria chiude un’ora prima. Vaporetto: Linea 1, fermata San Stae Informazioni: http://capesaro.visitmuve.it/ info@fmcvenezia.it 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero) Biglietti: Intero: € 14 Ridotto: € 11,50 * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti da 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65; personale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito* Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche abilitate dalla Provincia di Venezia e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali, per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile; possessori MUVE Friend Card *è richiesto un documento Argomenti: #arte , #arte moderna , #chase , #mostra , #venezia |
||||||||||||||||
© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato Articoli letti 15.276.907 seguici RSS Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione |