Il quadro internazionale
La stima preliminare del Pil relativa al primo trimestre 2017 conferma la fase
di rallentamento dell’economia statunitense: la variazione su base congiunturale
annua è stata pari a +0,7% (+2,1% la variazione in T4, Figura 1).
La spesa per consumi delle famiglie, gli investimenti fissi (residenziali e non
residenziali) e le esportazioni hanno contribuito positivamente alla crescita
del Pil mentre le scorte e la spesa pubblica hanno fornito un apporto negativo.
La crescita della spesa per consumi delle famiglie ha subito una frenata
(+0,3% in T1 rispetto a +3,5% in T4) mentre gli investimenti fissi hanno
accelerato (+10,4% in T1 rispetto a +2,9% in T4).
La crescita dell’occupazione è risultata più moderata: a marzo i lavoratori
del settore non agricolo hanno registrato una crescita di 98 mila unità rispetto
ai forti incrementi dei mesi precedenti (+216 mila a gennaio e +219 mila a
febbraio). Prosegue comunque il miglioramento del tasso di disoccupazione
(4,5% rispetto a 4,7% di febbraio). L’evoluzione dell’economia statunitense
è attesa proseguire a ritmi moderati: secondo il Conference Board,l’indicatore anticipatore relativo al mese di marzo è aumentato ma con intensità più contenuta rispetto ai mesi precedenti. La fiducia dei consumatori
ha registrato un declino ad aprile a seguito dei giudizi negativi sia sulla situazione
corrente sia sulle prospettive economiche di medio termine.
Nel primo trimestre 2017 le stime preliminari evidenziano un consolidamento
della crescita dell’area euro (+0,5% rispetto al quarto trimestre 2016).
I dati disponibili per i singoli paesi evidenziano il proseguimento della fase
di robusta crescita dell’economia spagnola (+0,8%). Prosegue il miglioramento
sul mercato del lavoro nell’area Euro: il tasso di disoccupazione di
marzo è risultato stabile rispetto al periodo precedente (9,5%, il livello più
basso degli ultimi anni). Gli indicatori anticipatori del ciclo economico sono
orientati positivamente. In aprile l’economic sentiment indicator ha registrato
un aumento rispetto al mese precedente come sintesi di un miglioramento
nel clima di fiducia di tutti i settori produttivi e della fiducia dei consumatori
(Figura 2); l’indicatore euro-Coin ha segnalato una diminuzione per il secondo
mese consecutivo mantenendosi comunque su livelli elevati.
Prosegue la frase di apprezzamento del tasso di cambio dell’euro nei confronti
del dollaro (+2,5% ad aprile rispetto al mese precedente).
La congiuntura italiana
Imprese
A febbraio Il settore manifatturiero ha registrato variazioni positive
dell’indice di produzione e di fatturato dopo la caduta segnata a gennaio.
Nella media del trimestre dicembre-febbraio la produzione industriale è aumentata
dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, trainata dall’andamento
positivo dell’energia e dei beni intermedi (+2,7% e +1,3% rispettivamente,
Figura 3).
Il fatturato dell’industria, misurato a prezzi correnti, nel trimestre
dicembre-febbraio è aumentato (+2,6%) con una intensità simile sui mercati
nazionali ed esteri (+2,5% e +2,9%, Figura 4).
Tutti i raggruppamenti hanno
registrato variazioni positive ad eccezione dei beni di consumo ( -0,2%).
Nello
stesso periodo si rileva una forte crescita per la componente estera degli
ordinativi (+6,1%) e un aumento più contenuto di quella interna (+3,5%).
Prosegue il miglioramento degli scambi con l’estero. Nel trimestre dicembre-
febbraio sono aumentate sia le esportazioni (+3,7%) sia le importazioni
(+5,6%) sostenute dalla vivacità dell’interscambio con i paesi extra -Ue
(+4,9% le esportazioni, Figura 5).
Le esportazioni nel mese di febbraio sono
diminuite dopo quattro mesi di continua espansione.
A marzo è proseguita la crescita dei flussi commerciali con i paesi extra Ue,
con un incremento più marcato per le esportazioni (+6,5%) rispetto alle importazioni
(+0,5%). I beni strumentali hanno mostrato un aumento significativo
(+15,1%), caratterizzato dalla vendita di mezzi di navigazione marittima.
Il settore delle costruzioni mostra ancora difficoltà nell’avvio della fase di ripresa.
A febbraio la produzione nelle costruzioni ha segnato un aumento
del 4,6% rispetto al mese precedente in recupero dopo la flessione di gennaio
(-4,0%). Nella media del trimestre dicembre-febbraio la produzione è
migliorata rispetto ai tre mesi precedenti (+1,0%).
Famiglie e mercato del lavoro
A febbraio il volume delle vendite al dettaglio ha registrato una diminuzione
dello 0,7%, determinata da una marcata riduzione per i beni alimentari
(-2,0%) e da una variazione nulla per quelli non alimentari. Nella media del
trimestre dicembre-febbraio il volume è risultato in diminuzione dello 0,2%.
Secondo i dati della rilevazione sulle forze di lavoro la crescita
dell’occupazione, nel primo trimestre 2017, è proseguita anche se in misura
moderata (+0,2%, 35 mila occupati in più rispetto a Q4, Figura 6). In particolare,
prosegue la crescita degli occupati dipendenti a tempo indeterminato
(+0,3%, 40 mila unità in più) e i dipendenti a termine (+1,3%, +33 mila individui).
Gli occupati indipendenti hanno, invece, subito una diminuzione (-0,7%,
38 mila unità in meno).
A marzo Il tasso di disoccupazione si è attestato all’11,7%, valore distante da
quello dell’area dell’euro (9,5%). Nella media del primo trimestre, l’indicatore
segnala una lieve diminuzione (un decimo di punto rispetto a Q4).
Nello stesso periodo sono aumentati i disoccupati con 50 anni e più (+5,9% a
fronte di una diminuzione di inattivi di 50-64 anni), mentre si sono contratti i disoccupati
15-24-enni (-11,9% a fronte, in questo caso, di una crescita di inattivi).
Ad aprile le attese sull’evoluzione dell’occupazione per i successivi tre mesi
risultano moderate con un lieve peggioramento nei servizi, una stabilità nella
manifattura e un miglioramento nel commercio e nelle costruzioni.
Gli incrementi tendenziali delle retribuzioni sono stati particolarmente contenuti:
l’indice delle retribuzioni contrattuali per dipendente ha registrato un
incremento dello 0,5%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente;
quello delle retribuzioni orarie dello 0,4%. La crescita di queste ultime è stata
più elevata nel settore dei servizi (+0,7%) rispetto all’industria (+0 ,3%).
Prezzi
Dopo il rallentamento di marzo, la stima preliminare dell’inflazione ad aprile
ha evidenziato un significativo rimbalzo in parte legato a fattori stagionali.
La variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo per
l’intera collettività nazionale (NIC) è risultata pari a +1,8% (0,4 punti percentuali
in più rispetto a marzo, Figura 7). Accanto alla discesa dei prezzi
degli alimentari, si registra l’aumento dei prezzi dell’energia che risentono
degli effetti differiti dei recenti rincari del petrolio sulle voci regolamentate.
La core inflation (calcolata escludendo energia, alimentari non lavorati e
tabacchi) è salita all’1,1%, il valore più alto dalla fine del 2013, ma il rialzo
ha riguardato esclusivamente i prezzi dei servizi (+1,7% dal +1,0% di
marzo), che hanno scontato i rincari legati alle festività presenti nel mese.
In assenza di pressioni rilevanti generate dai costi interni e in presenza di
una domanda di consumo ancora debole, i beni industriali non energetici
sono diminuiti (-0,2%).
Anche nella zona euro si è osservato un aumento dell’inflazione (+1,9% da
+1,5% in marzo) ma l’accelerazione è risultata inferiore rispetto a quella italiana
(+2% in Italia per l’indice armonizzato) determinando, per la prima volta
dall’inizio del 2016, una inversione nel segno del differenziale inflazionistico
tra Italia e area euro.
I prezzi dei beni destinati al consumo, hanno evidenziato un incremento
tendenziale sia per quelli all’importazione (+0,7% a febbraio) sia per i prezzi
alla produzione sul mercato interno (+1,1% a marzo). In entrambi i casi la
risalita ha interessato essenzialmente i beni non durevoli, condizionati dai
rincari della componente alimentare.
Le attese di inflazione degli operatori evidenziano orientamenti leggermente
differenti tra loro, confermando tuttavia prospettive di crescita ancora moderata.
In aprile la quota dei consumatori che si aspettano per i prossimi dodici
mesi prezzi al consumo in aumento si è leggermente ridotta rispetto a
marzo.
Prospettive di breve termine
Ad aprile, l’indice del clima di fiducia dei consumatori rimane stabile con
una diminuzione del clima economico e di quello futuro. L'indice composito
del clima di fiducia delle imprese ha mostrato miglioramenti significativi
e diffusi (Figura 8). L’indicatore anticipatore continua a registrare variazioni
positive anche se di intensità più contenuta rispetto al mese precedente
(Figura 9).
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