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Guardando un disegno La ragazza delle caldarroste ovvero, a Bergamo cosa c’era prima del Coin? Un po’ di storia della città tra i ricordi di fiori, giornali, angurie e caldarroste Di Giovanni Gelmini
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Ho ritrovato un disegno e inizio a pensare a quando l’ho fatto; di sicuro prima di quando venne aperto un cantiere, all’inizio degli anni ’60, nel piazzale tra Via Zambonate e Via Silvio Spaventa: abbattimento di case e un profondo scavo. Sorge un cubo grigio senza finestre e nel novembre 1964 si inaugura il primo Grande magazzino di qualità, il Coin, e nel sotterraneo il supermercato di qualità “Stella”, che con l’inaugurazione del supermercato Standa nel 1961 e lo spostamento dell’Upim in via XX Settembre, realizzano un cambiamento straordinario per la città.
Per noi ragazzi, con pochi soldi in tasca, d’estate il suo baracchino era diventato il luogo ideale dove, lasciando per un poco le “vasche” del Sentierone, passare un po’ di tempo. D’estate, tutti attorno al suo tavolo di lamiera zincata irrorato d’acqua corrente, potevamo gustarci delle formidabili fette d’anguria. D’inverno spesso si compravano le caldarroste: c’erano due bracieri, ottenuti da due bidoni, con le castagne in arrostimento, quelle cotte invece erano mantenute al caldo avvolte in un telo di iuta in una cassa chiusa di legno. Per poche lire la cassa si apriva e le caldarroste finivano in un cono, fatto abilmente da un spesso foglio di carta paglia, quella gialla che usavano i macellai, e così noi potevamo tornare a passeggiare sul Sentierone, con tra le mani il caldo cono, invidiati da quelli che ancora non lo avevano. A volte però si andava da De Zordo per la sua panna montata e la cioccolata, che però costava un poco di più. Il tempo passa e le tre baracchette, per restare adeguate ai tempi, si trasformarono in un fabbricato moderno a “L” con la stessa disposizione: sul lato di Via Spaventa il fiorista, al centro il giornalaio e sul lato di Via Zambonate il Bepo. Il fabbricato a “L” lasciava un bello spazio interno, al riparo dal traffico e dagli sguardi curiosi dei passanti e qui trovarono una bella sorpresa: i tavolini, dove ci si poteva sedersi comodamente. Il baracchino del Bepo si era trasformato in un vero proprio Bar, ma la cosa non durò molto. Presto tutto cambiò: il piazzale fu scavato e fu innalzata una nuova costruzione, un cubo grigio senza finestre che ancora oggi potete vedere: il Coin, con nella parte interrata un supermercato alimentare, lo Stella e le costruzioni, ancora nuove, furono abbattute. Il Bepo si ritirò in pensione e sulla piazza rimase solo sua moglie a vendere limoni. Un tempo era finito, ma non ne ho avuto modo di accorgermene allora perché anche per me quel tempo era terminato. Mi ero diplomato, avevo iniziato a lavorare a Bollate al Laboratorio di Ricerche e, alla sera, qualche volta, frequentavo l’Università a Milano. La mia vita era cambiata completamente e quella routine non mi apparteneva più”. Per la storia di Bergamo vedi anche: Il primo supermercato di Bergamo Il primo supermercato di Bergamo. Guardando una foto del Fondo Lucchetti conservato al Museo Della Fotografia di Bergamo.............. Le Muraine di Bergamo, una storia poco conosciuta che attraversa un millennio Per conoscere la storia di questa cinta muraria,che oggi sembra scomparsa, si deve risalire al XII secolo ............ Cosa resta delle Muraine di Bergamo? Oltre a numerosi ruderi sbocconcellati, c’è ancora molto Lungo tutto il tracciato delle Muraine troviamo resti della antica difesa, ma oltre a questo sono rimaste tracce di vita che pervadono ancora oggi Bergamo. Difficile cancellare secoli e secoli di storia............ Bergamo: il mistero della Cappella della Peste e le Muraine La Cappella della Peste di Via Palma il Vecchio, una testimonianza antica. Ma non era troppo vicina alla cinta daziaria di Bergamo, chiamata Muraine? Dove passavano le Muraine attorno al Borgo di San Leonardo? La Cappella è stata spostata quando negli anni ’80 sono stati abbattuti i complessi industriali Zopfi e Arti Grafiche e realizzato il complesso del “Triangolo”? ............ Breve storia del Castello di San Vigilio, detto anche Cappella, e della Bàstia Tratto quasi integralmente da un libricino di Angelo Mazzi, pubblicato a Bergamo nel 1913 ............ Argomenti: #bergamo , #coin , #commercio , #giovani , #largo medaglie d'oro , #standa , #upim , #via Spaventa , #via zambonate Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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