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I punti fondamentali dell’evoluzione tecnologica della fotografia Dalle foto di gruppo al selfie, una brevissima storia della tecnologia ci aiuta a capire cosa è cambiato La voglia di documentare dove si è, con chi si è e cosa si sta facendo non è di oggi, ma oggi è diventata facile e immediata Di Giovanni Gelmini
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Considerazioni sulle foto di persone
I mezzi di ripresa da ieri a oggi La fotografia è nata nella prima metà dell’800.
Nel complesso i componenti della macchina fotografica, gli elementi meccanici ed ottici, erano già noti e in grado di rispondere bene alle esigenze di questa nuova tecnologia. Il punto debole era, invece, l’appena nato “sistema sensibile”, basato su un leggero strato di sali di argento, per catturare l’immagine. Dopo i dagherrotipi, i primi supporti fotografici, vennero le lastre in vetro. Queste erano fragili e delicate, ma oltre a questo, il punto critico era che lo strato di gelatina con i sali di argento era poco sensibile alla luce e per questo le foto si potevano fare solo con la luce piena del sole e il soggetto doveva stare fermo perché i tempi di ripresa erano di conseguenza lenti.
Indubbio il vantaggio di questo aggeggio che superava il problema del peso e della fragilità della lastra, che doveva essere posta invece da sola per ogni contenitore.
Le pellicole diventano più sensibili e così è più facile fare fotografie, ma non ci sono automatismi: tutto deve essere fatto manualmente e l’esposizione è “a occhio”. Il fotografo deve essere necessariamente un esperto e anche dotato di buone risorse economiche, perché le macchine sono molto costose, sviluppare e stampare foto pure. Fare foto resta per pochi. Negli anni trenta appaiono le prime macchine fotografiche “compatte”, con mirino a traguardo, adatte per scattare velocemente, ma restano un gioco di pochi facoltosi
Resta il fatto di dover portare il rotolino fotografico dal fotografo che, solo dopo qualche giorno, consegnerà le foto stampate. Questo problema viene superato dalle macchine Polaroid, che istantaneamente sviluppano la foto; questo tipo di macchina non ha avuto in Italia una grande diffusione, per i costi piuttosto elevati; oltre a questo le foto ottenute in unica copia sono difficilmente riproducibili in molte copie. Le macchine di buon livello migliorano e troviamo finalmente gli automatismi: esposizione e messa a fuoco telemetrica, ma restano costose e riservate a un pubblico di elite. Questi automatismi li troviamo essere installati su macchine relativamente economiche solo con la diffusione dell’elettronica digitale compatta. Resta il fatto che le pellicole devono essere sviluppate e stampate e la diffusione delle immagini è esclusivamente “cartacea”
Arriva la foto digitale All’inizio del XX secolo abbiamo la prima svolta degli strumenti per fotografare e con il secolo XXI ecco la seconda svolta: la foto digitale, anche se iniziata già alla fine del novecento. Scompare la pellicola a base di sali di argento, sostituita da un foto sensore, che invia l’immagine in formato digitale a una memoria elettronica. Il risultato di questa rivoluzione è la “miniaturizzazione” degli apparati fotografici, macchine e obiettivi diventano più piccoli e leggeri, i costi crollano, ma, cosa fondamentale, le foto si vedono istantaneamente e non c’è bisogno di stamparle. Si possono vedere perfino sul televisore di casa e, tramite internet, si possono diffondere sui social o inviandole agli amici e si stampano anche con la stampantina a colori di casa. A differenza del sistema delle pellicole a base d’argento, l’unico costo è l’apparato fotografico; lo scatto non costa nulla e si possono fare foto a ripetizione, anche perfettamente inutili. Ultimo passaggio è l’inclusione dell’apparato fotografico nello smartphone e se all’inizio la qualità era quella che era, oggi con si possono fare foto perfette che fanno concorrenza a quelle ottenute con macchine reflex costose. Con i cellulari è facile scattarsi foto istantanee, mentre con le macchine fotografiche è necessario sempre ricorrere all’autoscatto o, in quelle di alto livello, allo scatto remoto. L’accoppiata cellulare e macchina fotografica è basilare per la diffusione dall’abitudine al selfie: scatto e invio immediatamente a chi voglio, perché vedano dove sono, con chi sono e cosa faccio o, allargando il concetto, le cose che mi stanno emozionando. Argomenti: #foto , #fotografia , #tecnologia Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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