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 Anno II n° 10 del 25/05/2006    -   TERZA PAGINA


Frammenti di storia dell’antico Egitto
La regina Nefertari

Di Nicoletta Consumi


La sposa del grande Ramesse II di orgine tebana fu la più amata tra le spose del faraone, sia da parte del sovrano sia da parte del popolo. "La più bella", questo è il significato del nome della regina, ed effettivamente i numerosi ritratti ne testimoniano il fascino e la delicatezza dei lineamenti.

Ramesse la sposò prima di succedere al padre e la volle con sè ovunque. Appariva accanto al faraone durante le cerimonie religiose e in ogni occasione ufficiale. Anche nei dipinti e nelle incisioni sui monumenti si ritrova spesso a fianco del marito in pose molto affettuose. Come nel particolare del tempio di Luxor dove la regina sembra accarezzare affettuosamente la gamba di un colosso di Ramesse.

Anche nella vita politica Nefertari ebbe un ruolo importante. I suoi contatti epistolari e gli scambi di doni con la regina degli Ittiti Puduhepa ebbero sicuramente influenza positiva sul processo di pace fra i rispettivi popoli.

Al faraone diede sei figli, due femmine, Meritamon e Nebettani e quattro maschi. Di quest'ultimi, nessuno divenne re perché tutti morirono piuttosto giovani. Fu infatti Merenptah, uno dei figli di Istnofret, l'altra sposa reale, a salire al trono dopo la morte del padre.

Nefertari avrebbe dovuto essere a fianco del marito per l'inaugurazione del maestoso tempio di Abu Simbel. Ma probabilmente non vi partecipò.
Un'ipotesi a metà tra il romanzo e la storia vuole che la regina sia spirata ad Abu Simbel, proprio sulla soglia del tempio che avrebbe condiviso con il suo sposo per l'eternità.
Morì a circa quarant’anni, forse tra il 26° e il 30° anno di regno del marito. Avrebbe affidato alla figlia maggiore il compito di inaugurare il santuario con il padre.
Nefertari fu sepolta con tutti gli onori nella Valle delle Regine.
Nella sua tomba, scoperta nel 1904 da Schiapparelli non si trovò molto: la mummia ed il corredo funerario erano già stati trafugati. Ciò nonostante le splendide pitture sulle pareti, recentemente restaurate, fanno di questo luogo uno dei gioielli dell'antico Egitto.



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