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 Anno III n° 3 MARZO 2007    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
Che morti inutili!
Servizi drammatici dei tg, quello che oggi accade porta ad una riflessione sulle nostre scelte di vita con un invito a Mons. Angelo Bagnasco, nuovo presidente della CEI
Di Giovanni Gelmini


Gente che muore in modo assurdo.
Muore per “disattenzione”, muore perché subisce una violenza, muore perché qualcuno “risparmia” mettendo a repentaglio la vita altrui.
Questa è la sintesi veloce e drammatica del telegiornale che ho sentito oggi.

Le notizie riguardano nei particolari: il ragazzo morto a seguito di un intervento di plastica facciale, il rappresentate di gioielli che muore a seguito della rapina, le innumerevoli morti nei cantieri edili per mancanza di rispetto delle norme di sicurezza, l’aborto terapeutico su una gravidanza con un feto sano, ma anche le morti, difficilmente enumerabili, dovute all’inquinamento delle acque fatte per risparmiare i trattamenti dei rifiuti tossici (notizia: conceria Palladio di Lodi) e poi le continue morti sulle strade causate dalla velocità e dalla guida in stato di confusione mentale.

È un quadro allucinate che impone riflessioni profonde. Perché un ragazzo sente la necessità di fare un intervento di plastica facciale? Perché si fanno le rapine? Perché le imprese fanno lavorare i loro addetti in modo pericoloso? Perché si procede alla leggera ad un aborto? Perché si scaricano prodotti inquinati provocando enormi danni al territorio e magari pagando anche tangenti per farlo? Perché si deve osare per avere l’adrenalina in corpo? Perché ubriacarsi di alcool, di droghe, di suoni e di luci e poi correre con le auto? Perché vengono vendute auto che permettono velocità non ammesse? Perché le compriamo?

Queste sono domande che dovremmo porci ogni giorno quando ci alziamo e ogni sera prima di addormentarci:
Che vita stiamo facendo? Perché? Chi ce lo impone?
Questa è quello che ho pensato oggi sentendo quelle notizie.

Allora mi permetto di fare un invito a Mons. Angelo Bagnasco, nuovo presidente della CEI: “Invece di polemizzare su leggi dello stato che non sono altro che lo specchio della nostra civiltà e quindi sono necessarie, si deve agire per insegnare l’amore, quello che impedisce di uccidere e uccidersi per cose senza senso, poi le leggi civili cambieranno perché sarà cambiata la società. Credo che compito della Chiesa, come indicato nel vangelo, non sia polemizzare con Cesare, ma predicare il Vangelo e aiutare la gente a viverlo.”



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