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 Anno IV n° 11 NOVEMBRE 2008    -   RECENSIONI


Mostra d’arte moderna
Silvano Filippini Fantoni : “Ieri, oggi e… domani”
A Bergamo Galleria Borgo d’Oro Arte dal 14 al 20 novembre 2008
Di Natascia Zanon



  Autobiogrfia fantastica, 2007,olio su tela 80x120

Entra nella mostra di Fanfi e sarai colpito dai colori e dalle forme: forme decise, come lo sono i colori, ma che lasciano spazio a momenti di delicatezza, come quando ritrae la nipotina.

Credo che uno tra i tanti quadri esposti possa rappresentare in modo significativo cosa è oggi Silvano Filippini Fantoni , è un dipinto che lui stesso definisce “di pura fantasia e leggermente autobiografico dato che mi piace trovarmi immerso nella natura e poter suonare”.
 
 Sant' Agostino, 1964, olio su faesite 45x35

Qui le immagini, in uno stile naif, si sovrappongono in modo surreale, con colori vivacissimi, affiancati a tenui sfumature e circondano lui, “uomo fantasma” bianco senza lineamenti, in cui è facilmente identificabile la siluette dell’autore, che suona serenamente la chitarra.

In questa mostra però si può vedere come l’esperienza di Fanfi parta da lontano, da giovane quando la sua pittura è ancora pervasa dall’insegnamento di Pietro Urbani Troviamo infatti immagini di carattere impressionista, forse un poco ombrose, come nel suo autoritratto o in immagini della sua amata Bergamo. Ma sembra che dall’Urbani non abbia preso solo questo.

Piertro Urbani ha detto di sè: “Ho bisogno di assoluta libertà e dipingo con assoluta libertà. Il paesaggio lo ritraggo e lo invento...” In questa mostra ritroviamo anche in Fanfi le stesse tensioni.

Importante in Silvano è lo sviluppo dei colori, questi diventano parte integrante dell'opera e del suo contenuto, non per evidenziare il significato, ma per completarlo e fondersi con esso.

  Cavalcata, 2008, olio su tela 45x55

Ma Silvano si evolve, raccoglie la sfida di rappresentare con il pennello l’altra sua passione: lo sport.

Vediamo ritratta la possanza e l’armonia del corpo nelle varie espressioni che uno sportivo può avere, ma il tutto è già visto attraverso l’idealizzazione surreale.

Significativo di questi passaggi sono la gara di moto cross, una rappresentazione in cui la fantasia resta ancora ancorata alla realtà, ma dove i corridori appaiono come un esercito ordinato, che occupa la scena o la serena sospensione, quasi sogno infantile, sopra una ridente pianura del paracadutista di parapendio.
 
 Panorama dal parapendio, 2008, olio su tela 60x70


Colori, ancora colori, che trasmettono precise sensazioni, incapsulate in una architettura delle forme che segna il rigore, legato appunto alla precisione necessaria nell’attività sportiva.

Fanfi cerca anche nuove mescolanze; nella “ginnasta con la palla”, presente sull’invito, il blu oltremare, scelto per quel dipinto, crea un ambiente surreale e sospeso, in cui l’eleganza del corpo della ginnasta rappresenta un momento di sospensione dal reale, di volo nell’immaginario che ognuno di noi prova nel vedere l’atleta nell’esercizio in cui la forza è sovrastata dalla grazia e dal ritmo.

Lo stile naif degli ultimi anni è sicuramente al centro dei suoi paesaggi fantastici, marine o come il profilo di Città Alta, un notturno illuminato da una luna improbabile, che non potrà mai trovarsi in quella posizione; ma anche in queste “fantasie” il sogno è strettamente legato alla realtà.

 

  La luna e Città Alta, 2007,  olio su tela 10x60

Quel profilo, pur essendo fantastico, è perfettamente riconoscibile e evoca tante emozioni che ogni bergamasco ha sicuramente provato ammirando la città antica in una notte di luna piena.

Le ultime ricerche procedono dando piena libertà alla fantasia.

 
 Il vecchio e il bambino, 2008, olio su tela 70x70
Ne “Il vecchio e il Bambino” una luna sproporzionata sta ad evidenziare l'immensità della natura; l’albero spoglio in filigrana segna la complessità e la perfezione; le figurine dell’uomo e il bambino introducono nel quadro l’umanità piccola e sperduta nella dimensione infinita del cielo.

Si può da questo passare alle immagini del “ciclo dello spazio” con la famosa nebulosa del cavallo, in cui i gialli e i rossi, in una tormentata mescolanza, danno vita a una mitica e leggendaria ippofigura.

 

  Testa di cavallo, olio su tela 50x80   2008


Colori, colori, ancora colori, che si trasformano in emozioni liquide, che ti avvolgono e ti fanno sognare.
Questo si può vedere vistando la mostra.


 
 Autoritratto, olio su faesite 40x50 1969


 

 

 

 

 

Silvano Filippini Fantoni
“ieri, oggi e… domani”
Galleria Borgo d’Oro Arte
Via borgo s. Caterina, 35 - Bergamo
Dal 14 al 20 novembre 2008
Orari della mostra 10,00/12,00 - 16,00/19,00
ingresso libero

 



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