REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno V n° 1 GENNAIO 2009 - EVENTI Mostra d’arte a Torino al MIAAO dal 20 febbraio- 5 aprile 2009 |
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Tutte prove di un apporto subalpino, “da sinistra”, al Futurismo. Vocazione eccentrica che sarà confermata anche nella fase del Fascismo nascente e montante, a fine anni ’10 e nei primissimi anni ’20. Altri esempi: Gramsci, ancora una volta, sia in corrispondenze intrattenute con esponenti comunisti sovietici come Trotzky e Lunaciarskij, sia su “L’Ordine nuovo”, ribadirà la portata rivoluzionaria del movimento futurista, e lo stesso foglio promuoverà una visita di operai torinesi alla mostra futurista del 1922 al Winter Club nella Galleria Subalpina. Mostra che -promossa e partecipata da altri personaggi di sinistra come Franco Rampa-Rossi, Duilio Remondino, Alfonso Leonetti, l’operaio tipografo Carlo Frassinelli teorizzatore, prima di Marinetti, di una Rivoluzione grafica, costituisce secondo Giovanni Lista un estremo tentativo di alleanza tra avanguardie estetiche e proletarie nell’anno della Marcia su Roma.
Questo rarissimo libretto sarà una “pietra angolare” della costruzione della mostra. Infine sarà ribadito il rilievo assunto dal tema della “fabbrica” nei rapporti tra Torino e il Futurismo, con le Tenerezze fresatorie di Farfa, che fu operaio alla FIAT, molti contributi di Fillia, e la dichiarazione di Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto dell’Architettura aerea del 1933: “il Lingotto Fiat è stata la prima invenzione costruttiva futurista”. MATERIALI E PROTAGONISTI DELLA MOSTRA La massima parte dei testi e dei documenti raccolti in mostra -alcuni, di valore storico incalcolabile, mai prima d’ora esposti- relativi ai temi sovra citati provengono dalla collezione, unica al mondo, di Pablo Echaurren e di Claudia Salaris. Da un lato una grandissima e autorevolissima studiosa del Futurismo i cui scritti sono un riferimento obbligato per ogni cultore del movimento; dall’altro una poliedrica figura intellettuale alla quale però la mostra vuole rendere omaggio non soltanto per il suo benemerito ruolo di collezionista, ma anche per quello di artista, e “antagonista”. Con il tributo a Echaurren e la mostra di suoi quadri, grafiche e oggetti, si solleva il problema di una possibile “eredità”, non formale ma spirituale, del Futurismo, evidenziando riprese, dal secondo dopoguerra sino ai giorni nostri, della sua ambiguità ideologica, nel suo “pensiero laterale” e destabilizzante.
Echaurren insegna che occorre andare Al di là del comunismo (che è anche il titolo di uno scritto del 1920 di Marinetti) e del Fascismo, senza però adeguarsi a un mercificato “pensiero unico”, dominante anche nelle arti. IL CATALOGO DELLA MOSTRA Il catalogo della mostra sarà edito in forma di “giornale”, da collezione, intitolato Rosso+Nero, per ricordare, anche graficamente, quelli “avanguardisti”, politici e artistici, novecenteschi -a partire naturalmente da quelli del gruppo futurista torinese- con un comitato di direzione composto tra gli altri da Enzo Biffi Gentili, Luisa Perlo, Claudia Salaris, che accoglierà contributi di studiosi di differente, a volte opposta, formazione politica e culturale, eccezionalmente riuniti per l’occasione. ROSSO+NERO Futurismo: per un centenario incendiario Echaurren collezionista artista antagonista M I A A O Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi Via Maria Vittoria 5 - Torino Dal 20 febbraio al 5 aprile 2009 Ingresso libero Informazioni al pubblico: tel 011-0702350 argh@miaao.org
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