REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8
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 Anno V n° 8 AGOSTO 2009    -   FATTI & OPINIONI


Camera dei deputati - Dal resoconto stenografico
Fabrizio Cicchitto (PDL) - Dichiarazioni di voto finale
Conversione in legge del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali



Signor Presidente e onorevoli colleghi, rispetto alle polemiche sviluppate dall'opposizione sul cosiddetto esproprio del Parlamento dobbiamo partire dalla consapevolezza che in parte ci si trova di fronte ad una contraddizione oggettiva: quella tra la rivendicazione delle prerogative del Parlamento e la necessità per il Governo di legiferare e di farlo in tempi rapidi, sul filo della velocità che caratterizza la società che ci circonda.

Che ci troviamo di fronte ad una questione non contingente è dimostrato dal fatto che essa si è riproposta con Governi di opposto segno. I gruppi di opposizione che accusano questo Governo di non rispettare il Parlamento dovrebbero almeno dare atto al Governo di una novità positiva, cioè della grande attenzione e del rispetto che esso ha nei confronti del lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari, attraverso la presentazione di maxiemendamenti che mostrano una sostanziale aderenza al testo delle Commissioni stesse, salvo pochi aspetti sui quali è estremamente vigile il controllo di ammissibilità esercitato dalla Presidenza della Camera, laddove i precedenti Governi se ne discostavano frequentemente e fortemente.

Ricordo che vi è stato un intervento del Presidente Napolitano contro il metodo del Governo di ricorrere al maxiemendamento con fiducia, onorevole Franceschini. Ebbene, questo intervento del Presidente Napolitano è del 2006: esso si riferiva al maxiemendamento alla legge finanziaria presentato dal Governo Prodi, composto da oltre 1.600 commi, centinaia dei quali riproducevano il contenuto di altri provvedimenti e addirittura di altri decreti-legge che il Parlamento non aveva mai esaminato ()!

L'unica via seria è quella della riforma dei Regolamenti: il gruppo del Popolo della Libertà lo ha affermato più volte, avendo presentato anche una precisa proposta di riforma. Finora, dall'opposizione su questo terreno non abbiamo avuto alcuna risposta costruttiva, ma solo polemiche demagogiche come quella che ha sviluppato poco fa l'onorevole Franceschini (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

È stato ricordato anche polemicamente dall'opposizione che finora sono stati presentati otto decreti in materia economica. Già questo fatto smentisce la vostra polemica sul fatto che questo Governo non ha fatto nulla di fronte alle difficoltà economiche. Voi potete evidentemente contestare le scelte fatte, ma non l'impegno.

Il nostro è appunto il metodo delle cosiddette pillole, contro il quale l'altra settimana ha esercitato il suo sarcasmo l'onorevole Bersani, al quale evidentemente i farmacisti non sono simpatici da molti punti di vista (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

Potrei fare un elenco pillola per pillola di questi provvedimenti: ognuno di essi interviene su un problema economico significativo.

Voglio dire, per rimanere nella metafora, che vista la situazione preferiamo le pillole dei farmacisti ai bisturi dei chirurghi e dei dottor Stranamore alla Visco (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà), che possono fare tagli devastanti al corpo di una società insieme complessa e delicata qual è la nostra. Meglio le pillole che questo Governo sta dando ad un sistema economico insieme vitale e in difficoltà per un'infezione proveniente dall'esterno, che non l'intervento traumatico messo in atto nemmeno a colpi di bisturi, ma usando la sciabola, come avvenne con la legge finanziaria del 2007 (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Ne parlo perché l'onorevole Bersani l'ha incautamente esaltata. Con quelle sciabolate avete ottenuto il doppio risultato di infliggere ferite gravissime all'economia italiana e di provocare danni irreversibili allo stesso Governo, che infatti è deceduto dopo un anno.

A questo proposito, siccome lei, onorevole Bersani, è sempre prodigo nei confronti dell'attuale Governo di battute sarcastiche, certamente degne della migliore tradizione parlamentare, e poiché lei è stato anche uno dei Ministri, fra i più importanti, del precedente Governo, le devo dire che non abbiamo ancora capito se Prodi è caduto per non aver seguito i lungimiranti consigli che lei gli dava, oppure se è venuto meno proprio per aver seguito alla lettera i suoi suggerimenti (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)!

Come dicevo, le pillole presenti negli otto provvedimenti economici approvati sono servite a migliorare questo o quell'aspetto della realtà economica secondo una linea gradualista o moderata. La stessa logica in questo provvedimento: premi per l'occupazione, ammortizzatori sociali, contenimento dei costi bancari, prime modifiche al sistema pensionistico, regolazione delle badanti, scudo fiscale (che si accompagna a provvedimenti contro i paradisi fiscali), intervento sui tempi di pagamento dello Stato alle imprese, detassazione degli investimenti, attenuazione del Patto di stabilità. Sono titoli di provvedimenti richiesti da molte forze sociali e anche da partiti dell'opposizione, come ha riconosciuto l'Unione di Centro.

Questa politica dei piccoli passi è ispirata ad una precisa filosofia, che è stata ottimamente sintetizzata, nel corso del dibattito, dal sottosegretario Giorgetti. Il nostro scopo - egli ha detto - è quello di ottenere il maggior risultato possibile, impegnando spesa in quantità ridotta e cercando di mantenere una proiezione di tenuta relativamente alla spesa pubblica e ai due parametri fondamentali che ci mantengono oggi all'interno dell'Europa, vale a dire il rapporto deficit-PIL e il debito pubblico.

È una linea di segno diverso da quella di chi, in tutti questi mesi, ha proposto la politica del bel gesto: uno o due punti di PIL da finanziare in deficit. Giustamente, il Ministro dell'economia - e insieme a lui il Governo - ha ritenuto che si trattasse di una proposta azzardata e avventurosa, piena di insidie e di rischi, in primo luogo sul terreno della tenuta dei titoli di Stato (già qualche scricchiolio in questo mese si è fatto sentire).

È evidente che questa linea può essere contestata e discussa, ma è una linea che ha una sua filosofia e una sua serietà, che non può essere liquidata con le battute sommarie e sprezzanti che abbiamo sentito negli interventi di Bersani di alcuni giorni fa e dell'onorevole Franceschini di oggi, secondo cui la maggioranza e il Governo sembrerebbero composti da scriteriati, da incolti e da una sorta di masochisti cultori della depressione economica.

Ci permettiamo di rilevare che se questa analisi del Governo e della maggioranza fosse vera, essa porrebbe un problema serio anche a voi, onorevoli Bersani e Franceschini. Infatti, su cinque elezioni svoltesi dal 1994 in poi, voi ne avete vinte due e perse ben tre, compresa l'ultima. Ma se voi venite sconfitti dall'accozzaglia di scriteriati e di incolti che saremmo noi, allora cosa siete voi? Come siete ridotti voi, visto che perdete così spesso e volentieri contro un avversario siffatto (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)?

Un'ultima considerazione. Mi rivolgo al Governo, che il nostro gruppo sostiene con lealtà e con una piena identificazione con la sua azione e con la guida del Presidente del Consiglio. Ebbene, come gruppo parlamentare, chiediamo al Governo di impegnarsi, nei modi, nei tempi e con gli strumenti che riterrà opportuni, per: a) un finanziamento del Fondo unico per lo spettacolo (FUS), che consenta al Ministro per i beni e le attività culturali di svolgere il proprio ruolo a favore dei musei, dei monumenti, delle grandi manifestazioni culturali e delle mostre, al netto del clientelismo che, finora, ha caratterizzato una parte significativa della spesa in questi settori, che va giustamente tagliata (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà); b) la soluzione del problema gestionale derivante dall'articolo 4 del decreto-legge in discussione, nel senso che il Ministero dell'ambiente, d'intesa con gli altri Ministeri citati, deve avere un ruolo da svolgere in coerenza con le sue competenze; c) la definizione di un progetto organico per il Mezzogiorno, così come affermato dal Presidente del Consiglio; d) insistere nel condizionamento nei confronti delle banche, perché esse diano credito a condizioni non esose alle piccole imprese (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

Infine, salutiamo con favore quello che ieri Giulio Tremonti ha affermato in Abruzzo sul rinvio della tassazione per i terremotati.

Sulla base di queste valutazioni, onorevole Presidente del Consiglio, confermiamo il voto favorevole al decreto-legge da parte del gruppo parlamentare del Popolo della Libertà (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania – Congratulazioni).



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