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 Anno V n° 10 OTTOBRE 2009    -   FATTI & OPINIONI


Camera dei Deputati Resoconto stenografico Seduta n. 225 di venerdì 2 ottobre 2009
Intervento di Gian Luca Galletti(UDC)



Dichiarazioni di voto - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (Approvato dal Senato) (A.C. 2714)

Signor Presidente, se vi fosse una lista dei parlamentari peones probabilmente sarei tra quelli. I parlamentare peones sono quelli che lavorano in Commissione, che vengono spesso in Aula ma che non compaiono mai sui giornali. Devo dire che dopo lo spettacolo di questa mattina sono contento di essere un parlamentare peones (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro). Se per andare sui giornali ormai è diventata una gara a chi la spara più grossa e a chi alza più i toni, allora quella politica non ci interessa più (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro e di deputati del gruppo Popolo della Libertà). Ci interessa, invece, la politica dei contenuti e siamo qui per fare questa.

Signor Presidente, se ci fosse un clima parlamentare normale in cui i provvedimenti si discutono e si approfondiscono, se in quest'Aula ci si confrontasse, se avessimo una maggioranza di Governo normale che reputa che l'opposizione non è solo un impiccio pronto a far perdere tempo, ma casomai una risorsa per potersi confrontare e per poter migliorare i provvedimenti, se non fossimo alla venticinquesima richiesta di voto di fiducia, se non avessimo avuto su questo provvedimento una discussione confusa, frammentata e condizionata anche dalla minaccia di un'alchimia parlamentare che non è mai stata utilizzata in questo Parlamento e che è venuta meno solo grazie alla nostra opposizione e anche alla nostra responsabilità sul rispetto dei tempi, se non fosse successo tutto questo, avremmo voluto fare quattro semplici domande di merito al Ministro e al Governo e forse avremmo avuto una risposta che invece, purtroppo, non avremo.

La prima è la seguente: vorrei chiedere al Ministro come si concilia questo provvedimento con l'etica, la responsabilità ed il rispetto delle regole che avete chiesto a tutto lo Stato in questi ultimi mesi? Mi ricordo bene quando andavate in tutti i convegni nazionali e internazionali a dire che la crisi era il frutto di mancanza di etica, di responsabilità e di certezza delle regole.

Oggi stiamo approvando un provvedimento che viola tutto questo: l'etica, la responsabilità e la certezza delle leggi. Dopo l'approvazione di questo provvedimento sarà veramente difficile spiegare alle banche, agli imprenditori e a chi fa finanza che ci vuole etica e responsabilità, perché siamo noi i primi a violarle.

L'esempio è importante e conta più di tanti fatti, chi ha famiglia lo sa. Chi ha famiglia sa che, nel confronto dei figli, è molto più importante l'esempio di tutti i giorni che tutte le parole che possiamo dire loro. Ebbene, nei confronti dei cittadini, stiamo dando un esempio sbagliato che loro copieranno.

Quelli che hanno evaso oggi con questo provvedimento non sono solo graziati, ma anche premiati. Cosa spingerà il contribuente italiano ad essere onesto domani con un esempio di questo genere? Uno Stato che non dà il buon esempio non può imporre niente a nessuno; uno Stato che per soldi è disposto a cancellare reati odiosi e pericolosi come il falso in bilancio non è uno Stato civile.

Stiamo barattando le regole con i soldi e non c'è peggior insegnamento di questo. Il falso in bilancio è un reato ad alta pericolosità sociale. Il falso in bilancio lo commettono quelle persone che frodano i piccoli risparmiatori e i soci di minoranza. Una volta che sarà passato questo provvedimento questi evasori non avranno più nessun obbligo di restituire alcunché ai piccoli risparmiatori che non potranno intraprendere alcuna azione di responsabilità.

La seconda domanda è la seguente: signor Ministro, cosa è cambiato rispetto a luglio, quando quest'Aula approvò uno scudo fiscale - che non avevamo osteggiato perché lo ritenevamo anche equilibrato se connesso a quella politica di attacco ai paradisi fiscali che a livello internazionale stavano facendo tutti i Governi - che non comprendeva la copertura dei reati che invece introduciamo oggi?

Non posso credere che ci sia un'inesperienza così forte da parte di questo Governo da non aver saputo valutare allora che l'esclusione di quei reati avrebbe sicuramente ridotto gli introiti per il nostro Stato. Che cosa è successo da allora? Se volete un consiglio, per paradosso (ma solo per paradosso) vi dico che se ampliate questo scudo fiscale mettendoci dentro anche l'omicidio, probabilmente prenderete molti più soldi di quanti ne prendete oggi. Se portate l'aliquota dal 5 per cento all'1 per cento prenderete molti più soldi di quanti non ne prendete oggi.

Ma non si può fare tutto per soldi: a un certo punto l'asticella della moralità e dell'etica bisogna fissarla (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro) perché se andiamo sotto quel livello non diventiamo uno Stato credibile. Oggi abbiamo abbassato sotto quel livello lo stato dell'etica. Perché non avete voluto introdurre quei meccanismi che abbiamo proposto noi - questa è la terza domanda - tesi a far rimanere il capitale che arriverà in Italia nel nostro Paese?

Guardate che è vero. Prendo la stima minore di rientro di capitali che viene fatta in questi giorni. Prendo i 100 miliardi. Con 100 miliardi entreranno nelle casse dello Stato 5 miliardi, ma coloro che hanno esportato quel denaro su quei 100 miliardi ne hanno risparmiati 50. Ciò significa che con questo provvedimento gli stiamo regalando 45 miliardi!

Avevamo fatto una proposta molto semplice: quei soldi che rientrano facciamo in modo che restino da noi in Italia e che vadano ad alcune azioni sociali. Avevamo proposto gli ammortizzatori sociali, il sostegno del reddito delle famiglie, la ricapitalizzazione delle imprese, avevamo individuato un meccanismo di una emissione straordinaria di buoni ordinari del tesoro in maniera che i predetti possano andare a sottoscrivere questi buoni ordinari e possano rimanere anche in Italia. Avevamo proposito di alzare un po' l'aliquota ordinaria, portandola al 7 per cento e coloro che sottoscrivono questi titoli avranno uno sconto e pagheranno il 5 per cento. Solo così quei capitali potevano rimanere in Italia. Vede, signor Ministro Tremonti, vedete signori del Governo, quando andate alla televisione a dire che quei capitali che rientreranno rimarranno in Italia, voi chiedete agli italiani un dogma di fede, perché non sta scritto da nessuna parte che quei capitali resteranno qui. Quei capitali il giorno dopo, una volta puliti e lavati, che non avranno più nessun problema per il contribuente, torneranno nei paesi esteri in maniera pulita e non rimarranno in Italia. A questo avremmo voluto una risposta.

La quarta ed ultima domanda è: scusate, ma mi spiegate la logica per la quale il reato più grave è quello che viene più fortemente depenalizzato? Questo a me davvero sfugge. Se io prendo due contribuenti, entrambi hanno evaso e commesso reato. Uno di questi, però, almeno non li ha esportati all'estero, ha fatto il suo bel falso in bilancio, la sua distruzione di documenti, quindi è andato in azienda la notte a bruciare i documenti perché la finanza non li trovi la mattina, ma alla fine in uno scatto di orgoglio e moralità non ha portato i capitali all'estero. C'è invece chi alla mattina si è svegliato ha preso quei soldi e li ha portati disonestamente all'estero. Il secondo contribuente si vede sanato tutto: il falso Pag. 88in bilancio, la distruzione dei documenti, può spendere quel denaro come vuole. Il primo contribuente, invece, non può fare assolutamente nulla. Quindi, io non avrei dato questa possibilità a
Dichiarazioni di voto - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (Approvato dal Senato) (A.C. 2714)

nessuno dei due, è chiaro. Però se la date almeno ci vuole una certa equità, altrimenti questo provvedimento rischia di diventare anche incostituzionale. Non potete premiare i più disonesti fra i disonesti (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro))!

Signor Presidente, signor Ministro, noi avremmo voluto una risposta a queste quattro semplici domande. Non le abbiamo avute. I nostri dubbi e le nostre perplessità restano, anzi siamo ancora più convinti oggi che questo provvedimento rappresenti una brutta pagina per il nostro Paese.

Pagare le tasse non piace a nessuno, ma in uno Stato civile purtroppo è un atto di giustizia sociale, soprattutto nel momento in cui tutti sono chiamati a pagare le tasse con regole chiare, valide e inderogabili per tutti.

Presidente. Onorevole Galletti, la prego di concludere. Gian Luca Galletti. Dopo questo ennesimo condono i cittadini onesti si sentiranno abbandonati, truffati, non solo dagli evasori, ma anche dallo Stato. Uno Stato che si dimostra forte con i deboli e debole con i forti è senza futuro. Queste sono le ragioni che ci spingono fortemente e convintamente a votare contro questo provvedimento (lausi dei deputati del gruppo Unione di Centro - Congratulazioni



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