REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012 - EVENTI Insatallazzioni a Milano |
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L’esposizione, organizzata dalla Provincia di Milano e dall’Associazione “Cento Amici del Libro” con la curatela di Martina Corgnati, presenta oltre cinquanta fra le opere più recenti della produzione polimaterica di Gabriella Benedini, appartenenti alle serie delle Costellazioni, Arpe e Navigazioni: tutti lavori ambientali creati per lo più con materiali di recupero, raccolti pazientemente sulle spiagge della Liguria, ai quali l’artista offre una seconda possibilità di vita. La mostra è inoltre arricchita da tre grandi installazioni site-specific per lo Spazio Oberdan:” Costellazioni, Arpa Marina, Bibliotheca.”
Sin dalle prime stagioni del suo lungo e paziente operare artistico – ci dice la curatrice Martina Corgnati – Gabriella Benedini ha avvertito la necessità dell’altro, dell’incontro con cose lungamente appartenute al mondo e successivamente minate da consunzione, tanto da finire, da essere gettate ai margini del flusso del tempo e diventare detriti perduti incapaci di riscatto e di auto-conservazione, povere scaglie abbandonate, private di tutto fuorché della memoria imperfetta di ciò che erano, un tempo, state”.
La mostra si apre con due grandi “Arpe”, opere imponenti di oltre due metri ognuna e di grande impatto visivo, posizionate una accanto all’altra: due eleganti gusci verticali concavi e convessi, bianchi e neri, che accolgono il visitatore sullo sfondo del lungo corridoio d’ingresso. E’ questo un segno forte voluto dall’artista per annunciare l’inizio di un viaggio tutto interiore, da attraversare quasi d’un fiato lasciandosi condurre dal suono visivo che l’incontro delle due opere emettono, così da poter essere predisposti ad acquisire una nuova dimensione dell’esistenza.
Si incontra così nella prima sala “Costellazioni”, installazione site-specific, una delle opere più affascinanti e possenti della mostra: su una quinta in legno nera di 12 metri si susseguono a creare un orizzonte dieci riquadri regolari dal blu intenso sulla cui superficie affiorano e affondano piccole candide presenze in plastica bianca, grumi di pigmento, segni, lacerti di carta. Di fronte su un pavimento formato da lastre di piombo si appoggia l’opera “Relitto”, grande frammento calcificato di un’antica imbarcazione. Dialogo di una navigazione interrotta tra cielo e mito. Un secondo ciclo di altre dodici “Costellazioni”, questa volta di dimensioni più ridotte (m. 6x1,40) si ritrovano nella quinta sala, di fronte alle quali l’artista ha adagiato l’opera “Canoa”, una sottile forma orizzontale di 3,25 metri di lunghezza che riflette sulla sua superficie tracce di cielo. “Arpa Marina”, installazione site-specific, è sicuramente uno dei momenti di snodo principali della mostra, passaggio ponte tra la dimensione delle “Costellazioni” e quella delle “Arpe”, “Vele”, “Mappe” e “Pendoli”, cicli aperti, strumenti di misurazione del tempo e di orientamento nello spazio del viaggiatore. “Arpa Marina” occupa un’intera sala con la sua forma circolare caratterizzata da dodici grandi “veli” pendenti su cui sono incise mappe astrali, e nel mezzo un’”Arpa” anch’essa di grandi dimensioni (240x125x90). Un’altra sala invece è caratterizzata da nove “Piccole Arpe”, delicate sculture armoniche.
“Arpe”, “Mappa”, “Rimescolare il tempo”. Tre opere differenti racchiudono altrettanti temi cari all’artista: il tempo, il suono e le mappe, ovvero la capacità dell’uomo di orientarsi con quello che la natura mette a sua disposizione. Tre bianche “Arpe” in fiberglass (h.m.1,60) introducono all’opera “Mappa”, ipotetica carta topografica della mitica città di Ninive eseguita su supporto di garza con carte istoriate e macerate (cm. 150x170), e “Rimescolare il tempo”, scultura polimaterica (cm. 125x43) composta da un struttura di ferro con un lungo mestolo a indicare l’illusione dell’uomo di poter rimescolare l’inviolabile presenza del tempo. “Biblioteca”. E’ una delle tre installazioni appositamente pensate per lo Spazio Oberdan. Sono raccolti i libri polimaterici realizzati dall’artista per l’Associazione “Cento Amici del Libro”, che ha chiesto a Gabriella Benedini di creare centotrenta opere originali, libera e poetica interpretazione delle liriche inedite di Maria Luisa Spaziani, intitolate “Non si riposa il mare”, stampate su torchio a mano da Enrico Tallone ad Alpignano. Il libro verrà presentato sempre allo Spazio Oberdan martedì 9 ottobre. Questa iniziativa ha trovato il consenso dell’Associazione Italiana Biblioteche, che ha voluto dare il proprio patrocinio alla mostra in quanto sviluppa un nuovo pensiero intorno all’idea di biblioteca: “È stimolante sapere che le biblioteche possano essere considerate non solo luoghi di diffusione del sapere, ma anche di ispirazione artistica - sottolinea Stefano Parise, presidente AIB - In particolare la scelta di chiudere la mostra con una installazione dal titolo Bibliotheca è segno dell’attenzione che l’artista ha verso la conoscenza, fattore imprescindibile per la crescita di ogni persona”. L’installazione “Biblioteca” è un vero e proprio ambiente, costituito da una serie di scaffalature interrotte da false “porte”, ciascuna delle quali introduce virtualmente alle diverse discipline del quadrivium (aritmetica, geometria, astronomia e musica), le arti e i campi del sapere medioevali, in sintonia con la ricerca di Gabriella Benedini. L’artista ha dimostrato da sempre una acuta sensibilità nei confronti delle scienze antiche, come l’alchimia, e delle sapienze, spesso misteriose, che hanno accompagnato l’umanità nel suo lungo viaggio attraverso il tempo, la storia e il cosmo. Tutto il suo lavoro può infatti essere interpretato come un approfondimento della condizione umana, che si confronta con l’assoluto della natura e formula un tentativo di risposta alle grandi domande che i nostri progenitori, e ciascuno di noi, si sono rivolti per cercare di interpretare e comprendere l’universo fisico e astronomico, ma anche poetico e metafisico. Adiacente all’installazione “Biblioteca” si trova una sala dedicata ai “Libri” delle Edizioni Tallone. L’ultima sala presenta il film d’artista in bianco e nero che Gabriella Benedini realizzò nel 1973 dedicato al tema, oggi attualissimo, dell’inquinamento. La mostra “Gabriella Benedini. Non si riposa il mare” è accompagnata da un catalogo Skira. Castiglia di Saluzzo. In concomitanza con la mostra milanese, la Castiglia di Saluzzo, in provincia di Cuneo, dedica all’artista cremonese una vasta antologica dal titolo Gabriella Benedini. Opere 1972-2012, organizzata dall’IGAV (Istituto Garuzzo per le Arti Visive) di Torino, ugualmente a cura di Martina Corgnati e aperta al pubblico dal 16 settembre al 14 ottobre 2012. La mostra di Saluzzo, legata a filo doppio all’esposizione milanese, parte dal realismo esistenziale degli anni cinquanta e arriva alle installazioni e alle sculture dei primi anni Ottanta. Anche la mostra saluzzese si conclude con una omaggio ai “libri d’artista”, un genere cui Gabriella Benedini si dedica con entusiasmo e creatività da moltissimi anni: l’installazione “Biblioteca” in questo caso consiste in tre serie di libri d’artista polimaterici realizzati nel corso del tempo, ai quali vanno aggiunti i libri della collezione di poesia Einaudi “modificati” dall’artista con interventi pittorici e grafici, a collage. Gabriella Benedini Non si riposa il mare Spazio Oberdan, Viale Vittorio veneto 2, Milano 21 settembre – 4 novembre 2012 inaugurazione giovedì 20 settembre 2012 ore 18.30 ingresso libero Orari di apertura al pubblico mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-19.30 martedì e giovedì fino alle 22 chiuso il lunedì Informazioni al pubblico: Spazio Oberdan, tel. 02 7740.6302/638 www.provincia.milano.it/cultura Presentazione del libro polimaterico di Gabriella Benedini “Non si riposa il mare” con liriche inedite di Maria Luisa Spaziani edito dai Cento Amici del libro con il patrocinio dell’AIB Associazione Italiana Biblioteche Spazio Oberdan, martedì 9 ottobre 2012 ore 18.30 Catalogo mostra Skira Mostra promossa da Provincia di Milano e Associazione “Cento amici del libro” a cura di Martina Corgnati
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