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 Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012    -   EVENTI



Italo Valenti e gli amici di Ascona. Omaggio
Al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (Svizzera), dal 29 settembre al 31 dicembre 2012


 
Italo Valenti, SenzaTitolo, 1974, Museo Comunale d’Arte Moderna, Ascona
Dal 29 settembre al 31 dicembre 2012, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, in collaborazione con Casa Rusca Pinacoteca Comunale di Locarno e l’Archivio Valenti di Mendrisio, ospita la mostra che celebra Italo Valenti (Milano 1912 - Ascona 1995), nel centenario dalla sua nascita.
L’omaggio a Italo Valenti presenta 21 opere del periodo asconese dell’artista, affiancate a quelle dei suoi amici Jean Arp, Julius Bissier, Ben Nicholson, Hans Richter e dello scrittore Alfred Andersch.

Agli inizi degli anni Cinquanta, Valenti decide di lasciare «tutto dietro di sé, amici, compagni, casa» e si trasferisce in Svizzera, prima a Muralto quindi ad Ascona, inserendosi nell’orbita degli atelier di Remo Rossi a Locarno e della stamperia di François Lafranca con Arp, Bissier, Nicholson e Richter.

Il soggiorno svizzero significa per Valenti anche il definitivo abbandono del figurativo per l’astratto, dove forme e colori essenziali non sono più referenziali ma liberi di esprimere il pensiero sotteso all’emozione che nasce dalla pura contemplazione; vaste superfici cromatiche di colori puri invadono lo spazio, accordandosi senza peso le une con le altre, liricamente. Proprio per questo motivo, dal 1959 si parlerà di “astrattismo lirico” per definire i lavori di Valenti, il quale faceva sempre più uso del collage, favorito in questo dalle analoghe esperienze di Arp, Richter e Nicholson. Sono assemblaggi di carte monocrome o dipinte, sovrapposte, articolate con tocco leggero, in cui si perde il senso della misura, superato dall’universalità delle proporzioni.

Italo Valenti, I Masnadieri, 1983, Museo Comunale d’Arte Moderna, Ascona
Sempre in Svizzera, Italo Valenti farà la conoscenza dello scrittore Alfred Andersch (Monaco 1914-Berzona 1980), acuto critico d’arte che sapeva spaziare dalla poesia, al cinema e alla pittura. Scrittore tedesco naturalizzato svizzero, impegnato per tutta la vita contro ogni tipo di prevaricazione politica e morale, scelse poi la Svizzera, nel 1958, vivendo a Berzona nella Val Onsernone, a contatto con artisti e poeti di tutto il mondo. Una relazione documentata in mostra con opere e cataloghi di Valenti dedicati ad Alfred Andersch (e a sua moglie, l’artista Gisela Andersch) e con scritti critici di Andersch su Valenti.


ITALO VALENTI E GLI AMICI DI ASCONA. OMAGGIO
Ascona, Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
29 settembre - 31 dicembre 2012
Inaugurazione: venerdì 28 settembre, ore 18

Orari:
dal martedì al sabato, 10-12; 15-18
domenica e festivi: 10.30-12.30
lunedì chiuso

Ingresso:
intero 10 fr. (9 €)
ridotto 7 fr (6 €)
Gratuito per bambini fino a 6 anni

Visite guidate gratuite (al solo costo del biglietto d’ingresso)
domenica 21 ottobre, ore 10.30,
domenica 11 novembre, ore 10.30
domenica 2 dicembre, ore 10.30
domenica 30 dicembre, ore 10.30
È gradita la prenotazione presso la segreteria del Museo

Informazioni : Tel. +41 (0)91 759 81 40 ;
museo@ascona.ch
Sito internet : http://www.museoascona.ch

Italo Valenti, La chute d’Icare, 1984, Archivio I. Valenti, Mendrisio
Italo Valenti (Milano 1912-1995 Ascona)
La formazione di Italo Valenti avviene a Milano, dopo gli anni giovanili trascorsi con la famiglia a Vicenza.
Dal 1933 al 1937 è allievo di Aldo Carpi all’Accademia di Brera; dal 1946 al 1951 è suo assistente.
Nel 1938 si lega all’esperienza del gruppo di intellettuali antifascisti di «Corrente»; frequenta Birolli e Guttuso.
Alla prima personale del 1941 alla Bottega di «Corrente», segue nel 1943 a Milano una mostra alla Galleria del Milione.
Nel corso degli anni Cinquanta si registra la sua partecipazione a due Biennali di Venezia con opere legate alla poetica del «caos».
Dopo l’incontro con Anne de Montet, nel 1952 si trasferisce nel Ticino. È in contatto con i poeti Giorgio Orelli e Vittorio Sereni e ad Ascona con lo scultore Remo Rossi, con Arp, Bissier, Magnelli, Richter e Nicholson.
L’approdo alla fase saliente dell’astrazione lirica coincide con la pratica progressiva del collage e con la ripresa dei motivi della pittura degli anni milanesi.
Nel 1981 diventa cittadino svizzero e nel 1986, in seguito a una paralisi, esegue una serie di piccoli collage con la mano sinistra.
Assistito dalla moglie Anne de Montet, muore ad Ascona nel 1995
.



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