ATTENZIONE  CARICAMENTO LENTO


Risposta alle lettere degli onorevoli Francesco Storace e Maurizio Turco

Napolitano afferma, tramite il Segretario generale Marra: la legge elettorale si può ancora modificare



Roma, 30/11/2012

Questo il testo integrale della risposta, inviata il 29 novembre dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, alle lettere degli onorevoli Francesco Storace e Maurizio Turco, pubblicata in data odierna da "Il Giornale d'Italia":
    "Gentili onorevoli,


    su incarico del Presidente della Repubblica, rispondo alle lettere con le quali avete posto il tema della immodificabilità della legge elettorale nell'ultimo anno della legislatura, richiamando al riguardo il Codice di buona condotta elettorale redatto dalla Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (detta anche Commissione di Venezia).

    Come è noto, tale Commissione - organo del Consiglio d'Europa (non quindi dell'Unione Europea), composto da autorevoli giuristi e costituzionalisti - redige analisi e documenti che evidenziano criticità degli ordinamenti costituzionali dei paesi aderenti alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e prospettano possibili linee evolutive che vi pongano rimedio.

    Si tratta quindi di un organo di consulenza che approva raccomandazioni prive di valore vincolante; indirizzi che devono essere pertanto valutati alla luce delle particolari normative vigenti in ciascun paese e delle specifiche criticità emerse nell'applicazione concreta di quelle disposizioni, come è appunto accaduto per la legge elettorale attualmente vigente in Italia. Tali disposizioni sono state tra l'altro oggetto di moniti in diverse sentenze della Corte Costituzionale (nn. 15 e 16 del 2008 e n. 13 del 2012) su un punto particolarmente qualificante, quale quello della mancata previsione di una soglia per poter fruire del premio di maggioranza (istituto tra l'altro non presente in larghissima parte degli ordinamenti di altri paesi democratici).

    Al riguardo devo anzitutto ricordare che tutte le forze politiche presenti in Parlamento hanno convenuto, nei colloqui avuti con il Capo dello Stato nello scorso mese di gennaio, sulla necessità di modificare la legge elettorale vigente ritenendola per più versi inadeguata, con particolare riferimento al ruolo dei cittadini - elettori nella scelta dei loro rappresentanti.

    Significativa è altresì la circostanza, recentemente sottolineata da autorevoli studiosi di diritto costituzionale, che la legge elettorale sia ritenuta da ampi settori dell'opinione pubblica e della dottrina una delle ragioni delle attuali difficoltà di funzionamento del Parlamento italiano, con particolare riguardo all'assenza di modalità di scelta dei candidati idonee a stabilire un rapporto diretto tra elettori ed eletti, alle conseguenze sulla governabilità del meccanismo al quale è affidato il verificarsi dell'effetto maggioritario, oltre che alla necessità - segnalata appunto dalla Corte Costituzionale - di un equilibrato rapporto tra effetto maggioritario e principio di rappresentatività. Se dunque, come è prevedibile allo stato degli atti, le modifiche che il Parlamento si accinge ad apportare si limiteranno - anche in considerazione della fase conclusiva della legislatura nella quale si interviene - ad ovviare alle suindicate criticità e potranno - come il Presidente Napolitano ha ripetutamente auspicato - contare altresì su un'ampia condivisione delle forze politiche presenti in Parlamento, non solo non si avrà alcuna elusione sostanziale delle raccomandazioni della Commissione del Consiglio d'Europa, ma anzi ci si muoverà proprio nello spirito di quelle raccomandazioni, evidentemente finalizzate nel loro complesso a migliorare il funzionamento degli ordinamenti democratici. Ovviamente è da tenere in considerazione l'esigenza di non rendere più difficili gli adempimenti necessari per partecipare alla competizione elettorale.

    Nell'occasione il Capo dello Stato rivolge anche all'onorevole Turco lo stesso invito rivolto all'onorevole Giachetti a riflettere, tenendo anche conto delle considerazioni fin qui svolte, sull'esigenza di desistere da comportamenti che ne mettano a repentaglio la salute".


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