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L'opinione politica

Il problema di Berlusconi e l'Italia

Un balletto indecente che toglie l'attenzione dalla realtà drammatica in cui viviamo

Di Il Nibbio

    La Presidenza della Repubblica respinge invenzioni di pura fantasia

    "Su diversi organi di stampa e siti internet, sono apparse nei giorni scorsi invenzioni di pura fantasia, o notizie prive di ogni riscontro ed evidentemente provocatorie, riferite alla Dichiarazione diramata, di sua personale iniziativa, dal Presidente Napolitano. La Presidenza della Repubblica ritiene di non dover far seguire a questo stillicidio di falsi uno stillicidio di smentite chiaramente superflue."

    Roma, 16 agosto 2013
Così apre una nota del Quirinale, scritta per tacitare tutte le interpretazioni fantasiose su quella che a noi è apparsa invece come una Nota, voluta da Napolitano, precisa e chiara su quello che, ad un Presidente della Repubblica, è possibile fare e quello che, invece, ci si dovrebbe attendere dagli uomini politici.

Sembra che tutti i problemi dell'Italia siano legati alla possibilità di permanenza nel Parlamento del Cavaliere, ma è possibile?

Il problema dell'Italia, invece, è la crisi e l'incapacità della politica di affrontare questa situazione molto difficile, resa ancora più difficile da 40 anni di spreco delle risorse pubbliche, che hanno portato ad un debito pubblico insostenibile, ad una burocrazia pesante e costosa, ad una Giustizia lenta e inefficace e, di conseguenza, al diffondersi fuori misura della trimurti dell'economia: corruzione, evasione fiscale e criminalità.

Questa classe politica, da destra a sinistra, ha vissuto e vive ancora grazie a questa situazione. Il primo terremoto devastante, “Mani pulite”, ha distrutto i partiti politici di allora, ma non le menti della corruzione, che hanno cambiato insegna, magari più volte, ma non hanno cambiato il modo di fare politica, perché per loro è impossibile farla con un altro sistema.

Hanno creato un meccanismo elettorale che, di fatto, ha tolto il legame territorio-rappresentanza politica, che la legge precedente aveva esaltato, in modo da poter concentrare il potere su pochi “non eletti”, quelli che da molti decenni hanno in mano le leve del comando e che sono sempre per le “larghe intese”.

Grillo è apparso proprio quando la maggioranza della gente chiedeva il cambiamento; ha ricevuto molti più voti di quanto fosse pensabile, ma la sua azione vediamo come sia nulla.
Come mai?
Perché, come aveva promesso, non riesce ad inserirsi nelle vistose crepe del sistema per farlo saltare?
Chi è Casaleggio, che sembra comandare su tutti?
L'organizzazione del Movimento 5 Stelle, che professa la trasparenza, non è per niente trasparente. Chi decide?
Come e su che basi decide?
Tramite il blog Grillo emana i suoi proclami, densi di frasi esaltanti. E poi?
Cosa viene di buono da ciò agli italiani?
Che anche questo sia un modo per evitare la resa dei conti di una classe politica corrotta e disastrosa?

Mi hanno insegnato che le lobby mettono le loro zampe in tutti i movimenti politici; credo che le lobby abbiano ben recepito che Berlusconi è giunto alla fine della sua era e che il movimento che fa riferimento a lui sia nullo senza il suo capo. Allora è logico pensare che sia necessario qualcun altro, magari preceduto da un intermezzo folcloristico: un balletto che attiri l'attenzione mentre si preparano le scene per il nuovo spettacolo.

Intanto noi stupidi corriamo dietro ai “gravi” problemi dell'incompatibilità di un pregiudicato con il ruolo di statista.

Argomenti:   #berlusconi ,        #crisi ,        #giustizia ,        #m5s ,        #opinione ,        #politica ,        #quirinale



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