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Anno I n° 6 del 15/09/2005 - MISCELLANEA Racconti & Turismo |
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A questo punto ci immergiamo nelle strade che compongono il reticolato della città, come dicevo un sistema semplice e squadrato, con strade sempre ben fatte e, per avere cinque secoli, anche ampie. Cosi sono abituato a godere dei posti che visito, più guardando come vivono gli abitanti, che visitando i musei e le chiese. Se uno osserva con attenzione vede e capisce tante cose.
Nella omogeneità architettonica troviamo qualche frizzo liberty, ma per vederlo dobbiamo prestare molta attenzione. Se ad esempio osserviamo la porta della città più antica, quella che guarda verso Cremona ne nasce un impressione di piccola città, e le mura, seppure costruite secondo un preciso e valido schema difensivo, appaiono più una delimitazione del territorio e forse una difesa dalle inondazioni del vicino Po; infatti quando Maria Teresa fece aprire la breccia nelle mura a sud la città è stata soggetta ad inondazioni, che precedentemente potevano essere fermate. Una riflessione: è strano che i grandi viaggiatori dell’ottocento, non abbiano visto queste bellezze, anche se si sono fermati a lungo nella vicina Parma. Ora è mezzogiorno ed è ora di trovare un posto dove pranzare, non si vuole spendere molto e all’angolo di Piazza d’Armi avevo adocchiato un bar pizzeria che mi sembrava interessante, con la cucina tipica del posto: tortelli di zucca, gnocco fritto, spalla cotta… anche questa volta la scelta è stata giusta, certo non pensiamo a pranzi della cucina creativa, ma a cose oneste e gustose. Nel pomeriggio andremo a visitare i palazzi |
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