REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno II n° 16 del 21/09/2006 - TERZA PAGINA |
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Sul canale si aprono gli ingressi “principali” delle case, porte decorate da rilievi in marmo, ferri battuti e portoni possenti in legno resistente all’acqua.
Venezia è laica, ma questo non impedisce che si trovino frequentemente, nei campielli, sull’angolo delle case o sopra le porte delle case, segni di devozione: piccole statue in pietra corrose ormai dal tempo, bassorilievi su lastre di marmo o edicole con immagini della madonna o di santi, sempre con fiori freschi che indicano una religiosità ancora viva nella gente. Per trovare la Venezia vera, quella che ancora vive sulla laguna, devi lasciarti trascinare fuori dalle zone vissute dai turisti, lì ci puoi andare alla mattina o alla sera, quando la maggior parte dei vacanzieri è rientrata ai propri alberghi nell’entroterra a Mestre o a Padova. Quelli che si possono sobbarcare la spesa di camere sulla laguna sono pochi, e generalmente non chiassosi; riservati, direi. Venezia è come una bella amante, sfianca chi la vuole penetrare. Saranno i continui saliscendi dei ponti, sarà la luce che ti colpisce gli occhi quando esci dalle calli buie, sarà che cammini in continuazione, ma a sera ti senti sfinito, e speri solo di poterti buttare in un accogliente letto, senza zanzare che turbino il tuo sonno Le foto sono di Giovanni Gelmini - ©Vietata riproduzione Vedi anche: anno II numero 18 / NOVEMBRE 2006 I ferri di Venezia di Cricio Argomenti: foto , fotografia , racconto , turismo , venezia anno III numero 1 / GENNAIO 2007 I turisti e Venezia di Cricio Argomenti: racconto , società , turismo , venezia
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