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Anno III n° 6 GIUGNO 2007 - MISCELLANEA |
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Disegni di Luigi Angelini tatti da "Arte minore Bergamasca" ed. Artigrafiche Bergamo 1947 "Vi sono poi delle gabbie, un gabbione e una gabbia lunga, detta “corridora”, dove gli uccelli di richiamo si possono muovere liberamente. Queste vengono poste tra il Casello e il boschetto. Nelle gabbie vengono messi uccelli sani e ben pasciuti che fungono da richiamo, in bergamasco sono detti sambel ovvero zimbelli. Il meccanismo della caccia è semplice, anche se necessita di attenzione. Gli uccelli da richiamo, magari aiutati da suoni emessi con appositi zufoli dagli uccellatori, invitano gli stormi di uccelli migratori a fermarsi sulle chiome attraenti del boschetto e rifocillarsi con le bacche degli alberi, tra queste è usato spesso il famoso sorbo degli uccellatori. Il tutto è controllato dai cacciatori attraverso le feritoie della stanza posta in cima al casello. Al momento opportuno da una feritoia viene lanciato lo sboradur, in italiano spauracchio. Questo è un ramo (di castagno o robinia) piegato in tondo con un manico, il tutto legato con rafia e decorato con penne d’uccello. Il lancio avviene sopra le cime degli alberi e gli uccelli che sono su di essi vedono questo “oggetto volante” come un rapace in caccia, quindi si “riparano” verso il terreno infilandosi inesorabilmente nelle reti. Argomenti correlati: #caccia, #cultura, #roccolo, #scienza, #società, #uccellaggione Tutto il materiale pubblicato è coperto da ©CopyRight vietata riproduzione anche parziale
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