REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VI n° 9 SETTEMBRE 2010 - TERZA PAGINA Conosciamo un artista completo |
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Spaziando dalla classica al pop, dalla world-music all'hard-rock, da sempre concepisce l’arte “come pura sfida, nonché efficace mezzo di riabilitazione”. La musica più di tutto può riflettere le esperienze e modi di essere dell’artista, trasformandosi continuamente. Ed ancora ne mette in luce il coraggio, la tempestività e la voglia di evadere da schemi sociali prestabiliti. Celebre è l'edizione del 1968 di "Un Disco per l'estate", dove Battiato presto si accorge di essere del tutto estraneo al contesto che lo circonda e, con ammirabile coraggio, rompe senza esitazione ogni contratto che lo lega a quel mondo discografico falso e deplorevole, per ripiegare più tardi sull’approfondimento di nuovi e fortissimi interessi, che da lì in poi influiranno tanto sulla sua personalità, quanto sul suo modo di intendere l'arte musicale. Questi sono: il sufismo dei mistici mediorientali (non a caso la cultura araba sarà il centro degli studi universitari del compositore nel decennio successivo) e la musica elettronica. Un interesse, il primo, che Battiato esprime anche sotto altre forme, in quanto questo ritorna prepotentemente nell’arte figurativa del cantautore, dominando la scena di molte sue opere: da “Sufi” a “Gilgamesh”, il mitico re sumero, in cui è palese il richiamo alla tradizione mediorientale.
Al contrario... abbandonata del tutto l'avanguardia, Battiato trasferisce la propria sperimentazione colta nell'ambito del formato canzone, scoprendosi così perfetto cantautore intellettuale. Egli fonde in maniera personalissima musica per molti e musica per pochi; ciò non è però risultato di una mera mediazione: paradossalmente sforna canzoni piacevoli all'orecchio, ma nel contempo più intellettuali di quanto si fosse mai sentito. Composizioni orecchiabili sono proposte con arrangiamenti ricchi nel segno della contaminazione e dell'originalità. Eppure sono i testi a risultare fortemente impressionanti: evidenziando in sostanza un nuovo approccio con la dura lingua italiana, Battiato delinea una forma di "pseudo-psichedelia" riflessiva; si tratta essenzialmente di pezzi sospesi fra la meditazione filosofica e l'esoterismo, spesso accompagnati da continue citazioni "fin troppo" elevate e da "bombardamenti" di immagini evocative, talvolta evidentemente disconnesse fra loro. Temi che ora l'artista ripresenta tramite l'estrosità dell'arte figurativa. La pittura di Battiato, che possiamo vedere nella mostra “Prove D’autore” a Alba, è ben lontana dal semplice hobbies di un “uomo che dipinge”. Sorretta da una ricchezza intellettuale senza precedenti, si presenta quasi come completamento dell'esperienza personale dell'artista, in quanto arte e musica finisco per assolvere la medesima funzione: ribellione, evoluzione, accompagnate da una costante riflessione. Così la pittura di Battiato ha una "sua" religione: il monoteismo dello spirito contro il monolitismo del Mercato, che ha posto sugli altari del dio Oro nuovi santi: Corruzione, Violenza, Alienazione, Delinquenza, Odio, Malvagità ed Interesse... Le immagini presentate sono di dipinti esposti nella mostra Franco Battiato “Prove D’autore”, che si tiene ad ad Alba (Cuneo), dal 2 al 31 ottobre 2010
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