Il labirinto, dopo la sua fantastica fioritura del ‘600–‘700, scompare in
tutte quelle che furono le sue molteplici manifestazioni. L’800 e i primi anni
del ‘900, provano indifferenza e disprezzo per questa figura ambigua, simbolo
del rischio. Ma l’età contemporanea diviene per molti aspetti il nuovo
“regno” del labirinto, presente in campo simbolico, matematico, filososofico e
artistico.
È il settore dell’elettronica il luogo in cui il labirinto
celebra uno dei suoi massimi “fasti”, attraverso forme estremamente complesse e
articolate. Abolito dall’universo ludico degli adulti, il labirinto è stato
adottato da quello dei bambini, ad esempio nei videogiochi, che rappresentano al
loro interno, un vero e proprio viaggio, con percorsi e spesso vicoli ciechi, un
labirinto a volte già esistente, altre volte che si costruisce durante il
cammino. La prova di abilità consiste non solo nel percorrere il tracciato fino
alla fine trovando le giuste uscite, ma soprattutto nel superare particolari
prove (magari proprio un combattimento con il mostro) che si presentano in
determinati punti del percorso.
In psicologia l’uso di test labirintici
per la valutazione di varie componenti psichiche umane iniziò già ai primi del
novecento negli Stati Uniti e vennero poi utilizzati nella selezione attitudinale
delle reclute dell’esercito nord–americano, mentre in Europa, venne sperimentato
e applicato, con grande rigore di analisi, nella valutazione dell’intelligenza
pratica del soggetto, cioè la sua capacità di adattamento positivo a situazioni
nuove, alla capacità di risolvere problemi. L’importanza e il valore del
labirinto è stata riconosciuta anche nella pedagogia e nella didattica.
Attraverso l’elaborazione e l’esecuzione di attività ludiche date da percorsi,
labirinti e mappe, si raggiunge l’acquisizione di alcuni concetti come la
direzionalità, l’orientamento e la successione. Attraverso questi giochi, in cui
prevale una geometria premetrica, nella quale cioè non si fa alcun uso di
procedimenti che coinvolgono misure, si favorisce l’apprendimento di concetti
come: sopra/sotto, dentro/fuori, davanti/dietro. Il labirinto ricompare in
questi ultimi anni in molti diversi ambiti culturali artistici, manifestandosi
sia a livello figurativo che a livello di struttura.
In molti artisti
contemporanei il labirinto ha assunto una notevole valenza in quanto è figura -
struttura adottabile dal linguaggio pittorico per eludere la necessità del
significato, l’abitudine logocentrica della ragione occidentale di trovare
sempre una motivazione, una risposta, seppure travestita dal decoro
dell’immagine, alle urgenze dell’immaginario L’arte contemporanea vive tutta
sotto il segno del labirinto. Il labirinto si configura quindi come metonimia
del linguaggio artistico, sentito come governato da un’erranza assoluta, erranza
che l’artista assume come modalità, avendo abbandonato ogni orientamento che
potesse guidarne i passi. Vertigine, assenza di centro, nomadismo, tracce e
sconnessioni che costituiscono i punti di inabissamento che portano l’occhio
dentro i giardini vertiginosi del labirinto: queste le caratteristiche di molta
parte della pittura contemporanea che si trasforma in campo di duello dello
sguardo e dell’eterno disorientamento”.
Anche nel cinema l’apparizione
del segno labirintico assolve a molteplici funzioni, dal valore poetico ed
estetico al richiamo mitologico archetipico più profondo, rivelando la
semanticità del simbolo anche attraverso la sua pregnanza visiva. Il
labirinto diviene l’immagine strutturale del sapere: sapere aperto,
iter–disciplinare, in movimento e sempre soggetto al rischio della perdita della
capacità di orientarsi ma anche alla possibilità–libertà di accrescersi
creativamente. La presenza del labirinto spazia in diversi ambiti della
realtà di oggi. La cultura contemporanea sente affine il labirinto, figura che
vive in quanto espressione concettuale, al di fuori del tempo e perciò stesso
dentro tutte le epoche.
Argomenti correlati: #arte, #cinema, #labirinto, #matematica, #psicologia, #scienza, #storia, #videogames
Tutto il materiale pubblicato è coperto da ©CopyRight vietata riproduzione
anche parziale
Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione
|