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Anno VIII n° 5 MAGGIO 2012 - TERZA PAGINA Viaggio alla ricerca nel tempo |
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La Sicilia ha un glorioso passato, causa forse del suo triste presente. Le infinite dominazioni hanno innestato nel DNA della popolazione il gene della sottomissione e l’incapacità di gestirsi da sè. I Vespri siciliani sono una piccola eccezione che conferma tutto il resto del tempo passato sotto questa o quella bandiera. Anche il nostro dialetto ne è la prova inconfutabile. Miscuglio di parole arabe, spagnole e francesi sembra un gran calderone da mettere sul fuoco e controllare che non bruci. Una vetrina, la mia città, che ha attirato moltissimi artisti in passato che, con gli occhi pieni e le tasche vuote, giravano per le sue strade perdendosi tra colonne, fontane e giardini. Tra tutti i visitatori che hanno cercato di omaggiare Palermo con la loro arte la mente ritorna a Wolfgang Goethe, sbarcato a Palermo nel 1787. Il suo “Viaggio in Italia” potrebbe essere riscritto a distanza di centinaia d’anni e stupire per la sua attualità. Viaggiava sotto la falsa identità di Giovanni Filippo Moeller, pensando di poter passare inosservato. Nulla di più errato: i suoi sogni di tranquillità e anonimato furono spezzati da due messi del vicerè, presentatisi alla porta della sua camera, per invitare il celebre autore del Werther a seguirli nel palazzo reale. Immaginando i suoi spostamenti dal porto all’odierno palazzo Butera (allora l'hotel era un'ala del palazzo Benso), penso sempre più seriamente all’idea di ripercorrere le tappe del suo viaggio nell’era dei computer e degli smartphone…
Continuo il mio percorso sulle orme di chi quasi trecento anni fa si indignava per gli stessi motivi per cui io, oggi, divento rossa alla domanda di un tedesco “Da dove viene la sudiceria ?"! Cumuli di sacchetti che traboccano dai cassonetti impediscono il passaggio ad una famiglia di crucchi in vacanza. “Fra il popolo si diceva, che quelli che dovrebbero vigilare per la nettezza, non potrebbero, essendo persone importanti e influenti, essere costretti a fare del pubblico denaro l'uso che si dovrebbe. Togliendo quello strato d'immondizie si vedrebbe come il lastrico è ridotto in cattivo stato e ciò svelerebbe la disonestà dell'amministrazione”. A distanza di tre secoli questa risposta, data dal mercante interpellato da Goethe, andrebbe ancora bene.
Al centro della villa si trova L'orologio del Dodecaedro, ovvero un dodecaedro in marmo dove su ogni faccia c’è un orologio solare, progettato dal matematico Lorenzo Federici. La fontana del Genio di Palermo del Marabitti e le varie esedre di Damiani Almeyda ripagano della delusione provata all’ingresso. “E’ il posto più stupendo del mondo” lo scrittore tedesco si fermò alcune ore per essere sicuro di non perdersi nulla di quello spettacolo. Oggi come ieri mi siedo su una panchina e riesco a cancellare per un momento i rumori dei clacson o la puzza di smog, riesco a scordarmi dell’anno 2012 e prendo carta e penna per scrivere; sento i miei pensieri, qualche passo mi divide dal ventunesimo secolo e non ho intenzione di ritornare al futuro.
Fotografie di Chiara di Martino
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